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Il Teatro Vitaliano Brancati di Catania, nell’ambito della stagione di prosa diretta da Tuccio Musumeci, sta proponendo (repliche sino al 7 Maggio) nella sala di via Sabotino 2/C, l’atto unico “Love Letters” (Lettere d’amore) del drammaturgo americano A.R. Gurney, testo finalista del premio Pulitzer per il teatro, spettacolo incentrato sulle parole d’amore. Protagonisti di un teatro di parola o meglio di parole d’amore racchiuse in lettere, bigliettini e cartoline sono due attori di grande esperienza, in tv e sulle tavole del palcoscenico, come Giuseppe Pambieri e Lia Tanzi.

Locandina “Love Letters”

La pièce, in circa 80’, vede sulla scena quasi spoglia, con due poltroncine, due scrivanie, due leggii ed uno sfondo azzurro, i due protagonisti (la coppia Tanzi e Pambieri) districarsi in una lunga – ed a tratti monotona estancante – corrispondenza amorosa che si sviluppa per oltre 50 anni, tra irruenza giovanile, sogni, follie e malinconia, solitudine e delusione per due vite vissute separatamente e solo attraverso bigliettini, cartoline, lettere.

Sulla scena essenziale di Jacopo Manni, i due interpreti, seduti, per l’intero spettacolo, sono intenti solo a leggere ed il lavoro racconta di Melissa Gardner, frizzante, capricciosa che si dedica interamente alla sua dimensione artistica, che però si rivelerà presto un fallimento  (resa da una palpitante Lia Tanzi) e di Andrew Makepeace Ladd III, timido, impacciato e che troverà una sua dimensione nella carriera politica (un compassato Giuseppe Pambieri), che seduti ognuno alla propria scrivania, come accade in alcuni romanzi epistolari, si scrivono, per oltre 50 anni, biglietti, lettere e cartoline che raccontano la loro crescita, le bizzarrie e le speranze, le ambizioni, i sogni, le delusioni, le vittorie, le sconfitte di due vite vissute sempre separatamente, all’ombra dei propri genitori che li consigliano, li condizionano. Entrambi hanno due caratteri diversi ed una condizione sociale che li contraddistingue: Melissa di  famiglia ricca, è vivace, dispettosa e fin troppo disinvolta, Andrew invece è timido, portato alla riflessione, allo sport ed allo studio. Melissa ed Andrew si scriveranno per tutta la vita, rincorrendosi,  amandosi, detestandosi, sfuggendosi, perdendosi di vista,  ma avendo sempre bisogno l’uno dell’altro.

I due protagonisti sul palco del “Brancati”

La loro corrispondenza inizia da bambini, prima con i toni giocosi e leggeri della giovinezza e della spensieratezza, ma col tempo si tinge di malinconia e disperazione, quando le loro vite si dividono, prendono strade diverse e il loro amore – solo epistolare – diventa impossibile. Il carteggio tra i due, però, continuerà a mantenere vivo il loro legame. Un legame che durerà per tutta la vita ed andrà anche oltre la vita ed il finale, intenso, drammatico, farà capire che il tempo non basta più, che per vivere insieme la loro vita occorreva pensarci prima e che forse ne valeva proprio la pena.

“Love Letters” è stata rappresentata per la prima volta a Broadway nel 1990, riscuotendo grande successo e l’intenso rapporto epistolare, tra un uomo ed una donna, descrive anche cinquant’anni di storia  americana. La regia dello spettacolo è affidata a Giuseppe Pambieri, i costumi sono di Sara Verrini e le luci di Antonio Licciardello, la produzione è del Teatro della Città.

Spettacolo interessante, soprattutto per l’analisi psicologica dei due personaggi, ma che per la staticità dello svolgimento e per la forma epistolare, finisce per stancare lo spettatore che si ritrova concentrato solo su testo e sfumature caratteriali dei due protagonisti. Pubblico che, comunque, alla fine, apprezza ed applaude i due interpreti che con la loro esperienza e professionalità vivacizzano al massimo una messa in scena, purtroppo, priva di qualsiasi altra attrattiva al di là delle parole d’amore  e delle preziose sfumature dei  caratteri dei due personaggi, Melissa ed Andrew. “Love Letters”, ripetiamo verrà replicato al “Brancati” sino al 7 Maggio

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