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Chris Froome rispetta il pronostico e si aggiudica la crono di Logrono. L’inglese, con il successo odierno, appare sempre più irraggiungibile in vetta alla classifica. Si difende bene Nibali, terzo di giornata, che rimane saldamente al secondo posto delle generale.

Froome doveva essere e Froome è stato. Crono piatta, senza alcuna ondulazione, con pochi motivi per rilanciare l’azione se non qualche curva nell’autodromo iniziale e qualche rotonda qua e là. Poche in definitiva le variabili tecniche a disturbare un grande specialista come l’anglo keniano, che, con la ormai proverbiale puntualità che lo distingue, non si lascia sfuggire l’occasione. Del resto, in sede di toto pronostici, si era più che altro dibattuto sui distacchi che Froome avrebbe inflitto agli avversari, ed In questa direzione ne escono abbastanza bene Kelderman secondo a 29’’, Nibali terzo a 57’’, Zakarin e Contador 59’’. Per gli altri è stata notte fonda. Lopez lascia sulla strada 2’34’, Aru 3’03, Chaves addirittura 4’01’’. La nuova classifica, rivoluzionata nelle posizioni alle spalle di Froome e Nibali, vede di nuovo al terzo posto Kelderman a 2’40’’, poi Zakarin a 3’07’’ quindi Contador, risalito sino alla quinta posizione, distante però ben 4’58’’. Aru resta settimo, ma il suo fardello è diventato abbastanza pesante: 6’27’’.
La prova è vissuta sulla brillante partenza di Kelderman che dopo 13 km si poneva al comando con vantaggi importanti su tutti i rivali, 16’’ su Zakarin, 18’’ su Contador, 23’’ su Froome partito in modo cauto, 25’’ su Nibali. La rivelazione olandese ha poi proseguito la sua eccellente prova non riuscendo però a resistere al prepotente ritorno vincente di Froome. In quanto a Nibali, il vantaggio iniziale, di una decina di secondi, su Froome aveva forse creato qualche illusione. Il risultato finale, tuttavia, è senza alcun dubbio buono. Ragionando sui fatti concreti l’unico problema è che quando hai come avversario Froome l’aggettivo più consono sarebbe superlativo, buono non basta.

La Vuelta prosegue con una tappa marchio della casa. La 17^ frazione da Villadiego a Los Machugos di 180 km. Nel finale, prima il Puerto di Alisas, poi l’inedito arrivo a Los Machugos, 7,2 km al 9,0%. Nei primi chilometri di questa arrampicata finale un paio di gradini con alzate che superano ampiamente il 20%. Una cosa esagerata.
Cosa chiedere agli avversari di Froome? O meglio ancora, senza girarci attorno, cosa chiedere a Nibali?
Poco o nulla, la naturale sedimentazione odierna della classifica lascia poco spazio anche alle alleanze più fantasiose. I due minuti di distacco sono ancora teoricamente ribaltabili con una impresa da cogliere sulla strada, ma all’atto pratico lo sono di più con una implosione del capoclassifica.
Se questo dovesse succedere, Nibali si trova nel miglior punto di osservazione.

Dopo quanto ha cercato ha speso per cercare di ribaltare l’ordine delle cose è una nota di merito non da poco!

Turi Barbagallo (Il salotto del Ciclismo)

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