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Si concluderanno domani sera, sabato 16 Dicembre, al Teatro Sangiorgi di Catania per la stagione dello Stabile etneo, le repliche dello spettacolo “Ciatu”, a cura dell’associazione Neon, regia di Monica Felloni, testi originali di Piero RistagnoDanilo FerrariStefania LicciardelloManuela PartanniChiara Tinnirello. Elaborazione drammaturgica Federico Ristagno, creatori Monica FelloniManuela PartanniPatrizia FicheraStefania Licciardello. Interpreti: Maria Stella AccollaRoberta AquilottiKevin CariottiAnna CutoreLuca D’AngeloEmanuela Dei PieriDanilo FerrariAntonio FicheraAlfina Fresta,Giovanni GeraceEnzo MalerbaManuela MunafòEmily ReitanoDalila RuggeriDorotea SamperiGaia Santuccio. Movimenti coreografici Manuela Partanni,  Video Jessica Hauf, costumi Gaetano Impallomeni, Sarta Grazia Prizzi.

“CIATU” è il succedersi di azioni teatrali intrise di canto, poesia, immagini, musica e danza in una sequenza appassionata e lieve. È arte che accoglie il futuro dal quale trae linfa per vivere. È tempo, è spazio, è molteplicità di corpi. “[…] ci sono più parole in un millimetro di pelle che in mille pagine di carta, ci si scrive amore a ogni tocco di corpo”- spiega Piero Ristagno -.

Il gruppo dello spettacolo “Ciatu”


CIATU non ha confini di lingua, è un intreccio di relazioni, è una esperienza che avvolge tutti i partecipanti, è uno scambio di emozioni attraverso l’uso dei diversi linguaggi dello spettacolo dal vivo. In scena è il genere umano, nella sua varietà possibile, che si contamina nel linguaggio, si cerca nella parola, si mostra nel gesto, coesiste all’interno di relazioni fatte di specialità ordinarie ed eccezionali.
In CIATU si allestisce una scena-mondo affidata alla peculiare diversità di ogni attore coinvolto. La differenza diviene la tela sulla quale arte e natura si iscrivono per generare la bellezza di ogni forma dell’essere vita.
Il pubblico, allo stesso modo, è parte integrante dell’opera nella quale vengono esaltate le diversità del singolo; un pubblico che non esclude nessuno e che partecipa attivamente alla realizzazione e al completamento dell’azione performativa.
In CIATU tutto è normale e speciale al tempo stesso. Gli attori in scena e gli spettatori sono un tutt’uno, un unico corpo che inspira la vita, occhi negli occhi, fiato nel fiato e l’azione del palco si riverbera sulla platea senza distanze o interruzioni formando un reticolo di respiri vivi. 
CIATU è il respiro degli uomini che vive e sopravvive dal liquido amniotico in poi, sino a dopo la fine. È la storia di questo respiro.
Nucleo narrativo è la vita e il pensiero di Giordano Bruno. In scena è la vita umana, dalla nascita all’estrema vecchiaia ed è tra questi estremi temporali che si intrecciano le relazioni umane, più o meno liete. Corpo e anima sono una radice profonda in Bruno, un pensiero che unifica, che non divide, che guarda la totalità. Corpo e anima non sono due cose, sono la persona.

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