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Sabato 29 Settembre, alle ore 21:00, alla Sala del Centro ZO di Catania andrà in scena lo spettacolo “Ishiguro Project” a cura della Compagnia dei Giovani, dall’idea e per la regia di Salvo Valentino, con le musiche ed il disegno luci di Pietro Cucuzza, gli elementi scenografici di Angela Raimondo, la costumistica a  cura di Maria Cristina Iudica, trucco e parrucco curato da Massimo Leotta. In scena gli allievi del laboratorio di drammatizzazione del corso 2017/2018 curato da Salvo Valentino e Pietro Cucuzza: Martina Brigliadoro, Federico Caruso, Benedetta Cassaro, Lorenzo Cassaro, Pietro Cassaro, Giulia Castorina, Federico Catalano, Francesco Catanzaro, Emma Conti, Mirko Di Paola, Eloise Greco, Rachele Greco, Federico Gullo, Andrea Isaia, Veronica Isaia, Tania La Mastra, Giuseppe Lanzafame, Vittorio La Pinta, Livia Lazzara, Beatrice Nizzari, Chandra Nizzari, Giorgio Piccione, Fabrizio Rapisarda,  Aurora Saldutti, Giovanni Scalia, Domenica Sortino, Giuseppe Testa, Simone Testa, Amanda Toscano, Andrea Vasta, Aurora Vighetto, Pierre Richard Vighetto.

Ecco alcune note del regista Salvo Valentino: “Il nostro laboratorio è stato quest’anno fortemente ispirato alla figura di  Ishiguro Hiroshi, un insegnante giapponese professore al dipartimento di macchine adattive all’Università di Osaka. La sua fama è legata al fatto di essere uno dei più importanti inventori e creatori di umanoidi al mondo. Tra di essi vi è anche la copia di sé stesso, perfetta in ogni minimo dettaglio ed in grado di comunicare con gli esseri umani. Di sua invenzione sono anche i primi robot umanoidi mai costruiti, i cosiddetti prototipi Q-1 ed R-1. Da qui è nata la fantascientifica prospettiva di un’isola interamente abitata da androidi per l’ambientazione dei due atti unici dell’autore francese della seconda metà del Seicento Pierre De Marivaux, ovvero “L’Isola degli schiavi” e “La Disputa”.

I vari personaggi sono rivisti in chiave robotizzata, istruiti e guidati dai fratelli gemelli Carise e Mesrou, che si occupano anche della loro educazione. Una potente ed aristocratica famiglia di Principi finanzia da secoli gli esperimenti che si svolgono su di un territorio che non è localizzato in nessuna mappa terrestre ed ha tutte le connotazione di un set ricreato per l’occasione. Le prove a cui vengono sottoposte le creature condotte, sono di natura sociale, ma anche psicologica ed emotiva, nonché sentimentale. Gli ordini di ceto e di rango vengono sovvertiti, per cui gli schiavi possono diventare padroni e viceversa, sotto il controllo di una Regina androgina e dominatrice. Delle relazioni amorose coltivate come fedeli e durature da giovani replicanti, vengono subito messe in crisi da incontri sortiti per decidere sulla fedeltà e la lealtà di cuore degli uomini così come delle donne. Oltre ai gemelli scienziati, si trovano in questo luogo, un misterioso sciamano ed un gruppo di abitanti indigeni. Sono bambini che vivono allo stato brado, come piccoli selvaggi. Sono loro gli unici esseri umani presenti sull’ isola. Nessuno sa come vi si arrivi e come da essa, si possa fuggire. La ricerca mia e di Pietro Cucuzza si ritrova unita in una messa in scena surreale ed essenziale con sonorità e disegni di luce appositamente studiati. La Natura e la Scienza si ritrovano a confronto, non solo nelle persone dello scienziato e dello sciamano, ma anche nell’incontro di tutti gli attori coinvolti di generazioni diverse, coesi nella realizzazione del nostro Ishiguro project”.

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