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Il Centro Zo di Catania,  ha ospitato la scorsa domenica lo spettacolo “Patres” di Saverio Tavano, per “AltreScene” – rassegna di creazioni contemporanee, produzione Residenza Teatrale Ligeia Lamezia Terme/Scenari Visibili.

La pièce, di circa sessanta minuti, sviluppa, in una scena dove spicca inizialmente un filo con abiti stesi, la drammaturgia intrigante del regista e attore messinese Saverio Tavano dove si aprono e si chiudono tanti interrogativi legati al rapporto tra padre e figlio, tra gli obblighi e le prese di posizione del primo ed i desideri, le curiosità e le aspettative del secondo. Recupero della lingua dei padri, il conflitto tra il desiderio di partire e quello di restare, l’amore per i colori, i suoni gli odore della terra natia: tutti aspetti che il testo di Tavano pone in rilievo con poesia.

Una scena di “Patres”

Nello spettacolo, che vede protagonisti Dario Natale e Gianluca Vetromilo, nei ruoli del padre e del figlio, le parole dette e non dette si rincorrono, si inseguono, dando vita ad una trama, a tratti, resa più fitta dal corposo e musicale dialetto lametino (di Lamezia) ed altre volte scorre fluida grazie ai movimenti o agli insert musicali (come “Storia d’amore” del ’69 di Celentano) che danno più vitalità al lavoro.

Al centro della vicenda un figlio non vedente, legato ad una corda e paralizzato dall’attesa e che in Calabria (a Lamezia), davanti all’orizzonte, mette le mani avanti, si rivolge verso il mare e aspetta che il padre ritorni. Il ragazzo, vive immaginando il mare scintillante e nell’assenza del capofamiglia, la madre è morta e gli fa compagnia un cane immaginario, Argo, tra suoni e musica, come il rumore del mare, il rombo degli aerei che attraversano un cielo, simbolo di fuga, di “oltre”. Occhi immaginifici quelli del figlio che vedono più degli altri e che sentono con passione.

Locandina

Quel padre, fuggito dalle sue colpe, dai suoi rimorsi, nelle spiagge esotiche di Santo Domingo, all’improvviso ritorna. Ma il rapporto tra i due non riesce a decollare, non si riesce ad instaurare un contatto sincero: padre e figlio dimostrano ormai di appartenere a due mondi troppo lontani. Quel tanto atteso genitore, che prometteva un avvenire migliore, un orizzonte cristallino, invece era andato via solo per nascondere la grave colpa di una nave carica di rifiuti tossici che aveva fatto affondare a largo della sua terra, condannando alla morte tanta gente (anche la moglie, morta di tumore), nel mare che il figlio immaginava profondo e meraviglioso. Un padre, quindi, come tanti altri, colpevole e che così come è arrivato scompare, lasciando il figlio ancor più cieco e disorientato, ma sempre, con il suo cane Argo, in cerca del colore dell’orizzonte.

Spettacolo intenso, evocativo e con un dialetto serrato, non semplice, ma che ben sottolinea lo stacco, lo scollamento, tra generazioni ed il condizionamento di una terra che non fa sconti a nessuno, non concede certezze ed è pronta, in tempi diversi, a presentare il suo conto alle nostre coscienze. Convincenti nelle loro non facili interpretazioni Dario Natale e Gianluca Vetromilo, regia scorrevole. Applausi finali del pubblico per un lavoro sicuramente poetico e dai tanti risvolti ma che, soprattutto, parla dei padri e della loro funzione in un determinato momento storico in cui tutti noi, forse, ci ritroviamo orfani di padri maestri, padri politici, padri spirituali.

“Il testo – spiega l’autore Saverio Tavanonasce da un duplice lavoro, di scrittura drammaturgica e improvvisazione scenica, un puro lavoro di dramaturg nell’affrontare una tematica già sviluppata nel testo “Onora il Padre”, scritto nel 2013 e pubblicato da Mongolfiera Editrice, con la supervisione del drammaturgo e sceneggiatore Giuseppe Manfridi, in collaborazione con le Residenze Etre e Idra, Campo Teatrale e Triangolo Scaleno. Grazie a questo testo è avvenuto l’incontro con Dario Natale, direttore artistico di Scenari Visibili e curatore della Residenza Ligeia, che mi ha commissionato il lavoro”.

PATRES

drammaturgia Saverio Tavano

con Dario Natale e Gianluca Vetromilo

regia Saverio Tavano

disegno luci Saverio Tavano

con il supporto della Regione Calabria

produzione Residenza Teatrale Ligeia Lamezia Terme/Scenari Visibili

Rassegna “AltreScene” Catania – Centro Zo – 17 Febbraio 2019

Vincitore festival Inventaria 2014 Teatro dell’Orologio Roma, Vincitore del Premio Cultura contro le mafie MEI 2014 Premio al Festival Teatrale di Resistenza Museo Cervi – (RE) Targa Legambiente RC

Promo “Patres”

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