L’estate sta arrivando e la speranza che tutto torni alla normalità viene rafforzata dai dati incoraggianti sul coronavirus che in Sicilia fanno registrare un netto calo dei contagiati e un aumento dei guariti. Dati che diffondono un cauto ottimismo tra gli operatori del settore ricettivo e del turismo in città.
“L’apertura dei lidi – spiega Ignazio Ragusa, presidente regionale SIB Confcommercio e gestore a sua volta di un lido alla Plaia di Catania – è condizionata dalle direttive sanitarie. Siamo fiduciosi sulla ripartenza, grazie all’ultimo decreto gli imprenditori del settore balneare hanno iniziato i lavori propedeutici all’avvio della stagione e molte imprese da giorni stanno lavorando su come riformulare la loro proposta. Saremo attenti al distanziamento sociale ma serve una differenziazione rispetto a quelle aziende che operano al chiuso. Chi come noi fa impresa all’aperto o su grandi superfici non può avere le stesse limitazioni. In uno stabilimento balneare certe distanze si rispettano già. Sì alle restrizioni, quindi, ma senza eccessi. L’idea di divisori in vetro o plexiglas per distanziare le sdraio e gli ombrelloni ci sembra impraticabile, è una follia”.
Un sistema più chiaro e più snello lo invoca il presidente regionale della FIPE Confcommercio Dario Pistorio “Non sappiamo se le regole che ci verranno imposte saranno compatibili con il nostro operato – afferma Pistorio –, per questo seguiremo come parte sociale ed esperti del settore i lavori presso gli assessorati regionali e provinciali, al fine di non trovarci con decisioni troppo paradossali che con l’emergenza COVID 19 non c’entrano niente”.
Sul fronte bar e ristoranti si attende il via libera del governo, intanto molte aziende stanno lavorando con le consegne a domicilio. “Il delivery – aggiunge Giovanni Trimboli, presidente provinciale dei ristoratori FIPE Confcommercio – in questo periodo si sta rivelando utile per permettere ai ristoranti di continuare comunque a lavorare anche se hanno i locali chiusi al pubblico. Il settore da questa emergenza ne esce con grossi problemi di liquidità, ma siamo pronti a ripartire. Sanificheremo le nostre imprese con interventi periodici al fine di garantire sia ai nostri clienti che ai nostri impiegati massime condizioni di igiene. Dentro i regolamenti ci siamo praticamente da sempre, per questo non possiamo permetterci ancora restrizioni”.
E sulle limitazioni anche Trimboli si schiera contro le barriere in plexiglas o di altro materiale nei tavoli dei ristoranti e nei banconi dei bar “Non servono a niente – esclama il presidente dei ristoratori –, creano solo panico e disagi. Non capiamo perché al supermercato, nelle panetterie, nelle macellerie si rispettano solo protocolli senza barriere e da noi qualcuno vuole rovinare un momento di convivialità tra i commensali con barriere invasive”.
In ultimo, la FIPE Confcommercio Catania si prepara ancora una volta a scendere in campo con un’azione sociale: il prossimo 1 maggio replica il pranzo solidale in collaborazione con le imprese del territorio, chef volontari, Comune di Catania e Protezione civile, che sarà distribuito, attraverso cinque parrocchie, a cento famiglie, per far trascorrere con spensieratezza anche a loro il giorno di festa.