Catania News

Nei giorni scorsi, agenti del Commissariato Centrale, al termine di una delicata indagine delegata dall’Autorità Giudiziaria, ha eseguito un’ordinanza di Custodia Cautelare in regime di arresti domiciliari nei confronti di un a persona resasi responsabile dei reati di maltrattamenti e violenza sessuale nei confronti di una donna.

La dolorosa vicenda ebbe inizio anni orsono, quando la vittima iniziò un rapporto sentimentale con quello che sarebbe poi diventato il suo carnefice, anche allettata dalla promessa di sostegno e di riconoscimento del figlio – frutto di una precedente relazione – che la donna portava, allora, in grembo. Invece, non era ancora terminata la gravidanza che la vita della donna si trasformò in un vero e proprio inferno, fatto di continue umiliazioni, vessazioni e violenze fisiche, attuate anche in presenza della prole che, frattanto, era venuta al mondo.

Intervento Polizia

Dedito all’alcol e agli stupefacenti di cui faceva uso e abuso, l’arrestato sottopose la vittima a ogni sorta di brutalità e di violenze sessuali, costringendo la donna a più aborti. E le violenze non si fermavano nemmeno davanti ad altre persone, testimoni di ingiustificati accessi d’ira che avevano come “regolare”, triste epilogo una serie di percosse e abusi, spesso consumati in estemporanei luoghi appartati.

Il culmine della vicenda arrivò allorquando, al termine dell’ennesima furiosa lite con le “consuete” percosse, la donna riuscì a fuggire dall’auto dell’aguzzino, trovando rifugio e difesa in un negozio; sfuggitagli la preda, temendo per un eventuale risvolto penale, in quell’occasione l’arrestato liberò il figlio della donna, che era rimasto, impietrito, all’interno del veicolo. Dopo di ciò si allontanò. Successivamente, la donna trovò rifugio presso i congiunti, residenti fuori provincia, riuscendo a sottrarsi alle violenze dell’uomo che, nonostante tutto, continuò, fin tanto che poté, nella sua orribile condotta. I poliziotti del Commissariato Centrale lo hanno, quindi, raggiunto e condotto nella sua abitazione dove dovrà rimanere ristretto, in regime di arresti domiciliari.

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