Cultura

Nell’anno 750, nella chiesa di san Legonziano di Lanciano, officiata dai monaci Basiliani, un monaco celebrava la S. Messa. Fatta la consacrazione, era tormentato dal dubbio circa la Presenza Reale di Cristo Gesù nel pane e del vino. Ma Dio, che non abbandona la sua creatura, venne in aiuto alla sua fede confermandola in modo evidente: il prodigio si verificò tra le sue mani.

L’Ostia Santa si convertì in Carne, mantenendo in alcuni punti le apparenze della materia sacramentale del pane e il Vino diventò sangue raggrumandosi in cinque globuli irregolari e diversi per forma e grandezza. Oggi, dopo 1270 anni, folle di pellegrini dal 24 al 31 ottobre si riversano a Lanciano, nella provincia di Chieti, per adorare la Carne e il Sangue di Cristo visibilmente esposti nel grande ciborio dell’altare maggiore della chiesa di san Francesco di Assisi, officiata dai Frati Conventuali.

La Messa di Bolsena  Raffaello nel 1512 raffigura nella Stanza di Eliodoro, in Vaticano  il Miracolo Eucaristico di Bolsena

Nel lontano 1249, il sacerdote boemo Pietro da Praga, in cuor suo nutriva dubbi circa la presenza reale di Cristo nelle Specie eucaristiche dopo la consacrazione. Un giorno, facendo sosta a Bolsena, celebrò la Messa nella chiesa di Santa Cristina e consacrò regolarmente il pane e il vino. Dopo la recita del Pater noster, appena spezzò l’Ostia, si accorse che i due pezzi più grandi erano divenuti Carne, mentre il terzo era rimasto semplice pane. Il suo stupore crebbe di più quando dalla viva Carne vide sgorgare un’abbondanza di Sangue che cercò di raccogliere nel Calice.

Il prezioso Ostensorio nel quale dal 1923 vengono conservate le Reliquie – del Miracolo Eucaristico
Chiesa di san Francesco annessa al convento dei Frati Minori Conventuali – Lanciano 

Il Sangue di Cristo traboccava dal vaso sacro, impregnando il Corporale, i gradini dell’altare e il pavimento della chiesa. Il sacerdote, preso da sgomento, rinchiuse il Calice e il Corporale in un armadio. Sapendo che nella vicina città di Orvieto c’era in visita pastorale il papa Urbano IV, andò ad incontrarlo, raccontandogli il miracolo Eucaristico. Il Papa ordinò al vescovo di Orvieto di andare a Bolsena e portare le Sacre Specie ad Orvieto. Quando il Vescovo spiegò il Corporale macchiato di Sangue, vide impressa a caratteri di sangue l’immagine dell’Ecce Homo, ripetuta per ben venticinque volte, immagine che ancora oggi si può adorare. Il Corporale venne portato con una solenne processione da Bolsena ad Orvieto il 19 giugno 1264 dove il papa Urbano IV, circondato dai Cardinali e dai Vescovi, attendeva al Ponte Riochiaro le Sacre Specie.

Per ricordare il miracolo Eucaristico di Bolsena, a Orvieto venne costruita la sontuosa Cattedrale. Nella Cappella del Corporale, sul lato sinistro del transetto, è custodito in un marmoreo Tabernacolo del 1358, dentro un artistico e prezioso reliquiario (1338) tempestato di smalti con scene della vita di Gesù, il Corporale macchiato di sangue, che viene esposto solo nei giorni di Pasqua e del Corpus Domini. Ogni anno, per la festa del Corpus Domini, viene portato in processione il reliquiario con il Corporale macchiato del Sangue innocente di Cristo Gesù.

Il reliquiario del corporale, custodito nel duomo di Orvieto

Il Papa li ricevette e li adorò in ginocchio, portandole poi nel Duomo della città. Urbano IV, ricordandosi delle rivelazioni mistiche avute dalla Beata Giuliana di Mont-Cornillon o di Liegi (1191-1258), in cui il Signore gli chiedeva di fare istituire nella Chiesa una solenne festa in onore della Santissima Eucaristia, l’8 settembre del 1264, con la bolla Transitus stabilì che ogni anno, il Giovedì dopo l’ottava della Pentecoste, venisse celebrata la solennità del Corpus Domini. Egli stesso la celebrò per la prima volta il 19 giugno 1264, portando le Sacre Specie nella Cattedrale di Orvieto.

Il papa Clemente V la confermò nel 1324. San Tommaso D’Aquino, che per volere papale allora era lettore di filosofia a Orvieto, venne incaricato dal pontefice Urbano IV di comporre la Liturgia delle Ore e la S. Messa per la solennità del Corpus Domini istituita a Orvieto nel 1264 in seguito all’evento miracoloso accaduto a Bolsena. San Tommaso d’Aquino, il Dottore Angelico, insieme ad una serie di inni, compose pure il famoso Pange Lingua gloriosi, Corporis mysterum

Il miracoli eucaristici di Lanciano e di Bolsena, attestati storicamente da una lunga tradizione, autenticati dalla stessa scienza, hanno anche una portata spirituale e mistica: ci fanno capire che Cristo Gesù è sempre vivente ed è sempre con noi: <<tutti i giorni, fino alla fine del mondo>> (Mt 28,20).

La processione del Corpus Domini a Catania. L’arcivescovo mons. Salvatore Gristina, di cui abbiamo celebrato il 50° della sua Ordinazione Presbiterale, ricevuta per l’imposizione delle mani del santo papa Paolo VI il 17 maggio 1970 a Roma, porta in processione l’Ostensorio con Gesù Eucaristico

Diac. Sebastiano Mangano

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