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Correre ai ripari per rimediare agli eccessi dell’inverno, tentando di perdere i chili di troppo con qualche dieta improvvisata è tipico di questo periodo dell’anno. Ma il fai da te non è mai la soluzione, e l’unica via efficace resta seguire il parere degli esperti tanto più considerando che, in base a quanto scritto anche su questa guida approfondita, i metodi per perdere peso sono davvero tantissimi. Uno dei più in voga al momento è quello della dieta del digiuno a intervalli o a intermittenza: vediamo di cosa si tratta.

Come e quando rimanere a digiuno

Si pratica il digiuno fin dall’antichità per motivi religiosi, ma solo recentemente gli studiosi hanno prestato attenzione all’effetto positivo prodotto dal taglio delle calorie sul benessere e sulla forma fisica. La «dieta mima-digiuno» proposta da Valter Longo prevede cinque giorni di digiuno al mese durante i quali si assumono tra l’11-14% di proteine, tra il 42-43% di carboidrati e il 46% di grassi, riducendo del 30-50% le calorie introdotte. Un’altra forma di digiuno molto noto è quello intermittente 16/8, dove i pasti si concentrano nell’arco di 8 ore, a cui seguono 16 ore di digiuno. “Eat stop eat” è un ulteriore schema di digiuno e prevede l’alternanza di giorni in cui si mangia normalmente e di giorni in cui si assumono calorie pari al 25% del totale consumato abitualmente. Qualunque sia il metodo adottato, molti esperti consigliano di far coincidere il digiuno con le ore notturne, anche se i migliori schemi di digiuno, relativamente a frequenza e tipo di digiuno, vengono valutati in base agli obiettivi perseguiti. Alcuni studi recenti sulla relazione tra ritmi circadiani e digiuno stanno infatti evidenziando che gli effetti del digiuno dipendono anche dalla finestra oraria scelta per praticarlo.

Benefici e precauzioni della dieta del digiuno

Se il digiuno fai da te è sempre sconsigliato, quello seguito su indicazione medica, quindi sotto un controllo esperto ed attento, può rivelarsi prezioso per perdere peso ma anche per rinvigorire il sistema immunitario, ridurre le patologie infiammatorie, diminuire il rischio di tumori e, in ultima analisi, favorire una vita migliore e più longeva. In pratica, secondo diversi studi, tagliare le calorie digiunando allungherebbe la vita. Il motivo per cui dietro alla semplice azione del digiunare si celino questi enormi benefici risiede nella natura stessa delle specie viventi, che a lungo non hanno potuto alimentarsi con pasti regolari, sperimentando situazioni di consumo di cibo alternate a digiuni. Nel tempo questo ha portato il corpo umano ad adattarsi al digiuno, sviluppando resistenza e creatività. Ancora oggi l’organismo risponde al digiuno come a una forma di adattamento allo stress, quindi attivando processi interni che riducono l’infiammazione, aumentano le difese e i meccanismi di riparazione del DNA. Ripetere il digiuno attiva in modo duraturo questi meccanismi, innalzando la capacità del corpo umano di resistere a diverse patologie. Tuttavia occorre prestare attenzione quando si adotta un simile regime alimentare perché potrebbe dare luogo a irritabilità e debolezza, soprattutto nei soggetti più fragili. L’ideale sarebbe seguire una dieta di questo tipo per un breve periodo di tempo, mentre è fortemente sconsigliata nel caso di bambini, adolescenti, donne incinte, anziani e persone con particolari patologie cliniche.

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