Uno spettacolo che, complice l’atmosfera suggestiva della location, intriga per i temi affrontati, per il fascino e la forza degli autori e per un progetto che pone in evidenza due rigorose interpretazioni in un quadro di alta valenza culturale. Stiamo parlando della messa in scena – produzione Gria Teatro – lo scorso 13-16 settembre, nel suggestivo Giardino Pippo Fava, di via Caronda 82, a Catania, sede di Fabbricateatro, “Ragazzi di miniera”, progetto e regia di Nino Romeo, tra gli autori più rappresentativi della drammaturgia italiana contemporanea, che con assoluto rigore ha accostato le novelle di due giganti della letteratura, Giovanni Verga e Luigi Pirandello, concentrandosi sui due personaggi, sulle disavventure, sui disagi, sulle sofferenze e sulle scoperte di due “carusi” di miniera a cui è stata negata l’infanzia durante una delle pagine più tristi della storia della Sicilia.
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Su un palco spoglio i due interpreti, Graziana Maniscalco e Nicola Costa, con grande pathos, giocando con i loro corpi, utilizzando la gestualità e supportati da un efficace gioco luci di Giuseppe Ghisoli e dalle musiche, rispettivamente di Philiph Glass e Claude Debussy, fanno vivere nella prima parte le vicissitudini, la voglia di liberarsi della sua condizione senza futuro del verghiano e fosco Rosso Malpelo e poi nella seconda parte l’umanità rassegnata, sofferente del pirandelliano Ciàula, uomo senza età che si esprime con versi da cornacchia e che improvvisamente, vivendo nel sottosuolo, si riappropria di una dimensione umana scoprendo per la prima volta la luna. Convincenti le due interpretazioni, sentite, sofferte, dei due attori-narratori: Graziana Maniscalco sul palco zoppicante, cupa, ansiosa, tragica disegna un filosofico, istintivo, abbrutito e rassegnato Malpelo, mentre Nicola Costa, con all’inizio un elegante vestito e cappello bianco, raffigura un Ciàula umanissimo, sottomesso e che, con una straordinaria gestualità, alla fine trova il suo spazio di umanità scoprendo il fascino, la magia della luna.
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Scorrevole la regia di Nino Romeo che nel suo progetto, nello spettacolo per la prima volta a Catania (dopo il debutto nel 2017 al Museo della Zolfara di Montedoro, nel Nisseno) affianca, con efficace unità stilistica, le due preziose novelle dei maestri Verga e Pirandello, distanti nel tempo (infatti un trentennio separa le stesure delle due novelle) e per temperamento: Novelle accomunate dal tema della condizione di schiavitù del lavoro, dedicate alle miniere di zolfo e soprattutto a quei piccoli schiavi che, fino alla prima metà del Novecento dedicarono tutta la loro vita all’estrazione dell’oro giallo di Sicilia. Spettacolo sorretto dalla potenza del racconto e dalla magia, dall’apprezzata interpretazione dei due attori che rendono vivi e pulsanti le figure di Malpelo e Ciàula. Ed il pubblico, distanziato ed attento, che gremiva il Giardino Fava, alla fine ha tributato i meritati applausi agli interpreti ed al progetto di Nino Romeo.
Scheda spettacolo
RAGAZZI DI MINIERA
Progetto e regia di Nino Romeo
da Giovanni Verga e Luigi Pirandello
con Graziana Maniscalco e Nicola Costa
Musiche Philip Glass, Claude Debussy
Tecnico luci Giuseppe Ghisoli – Tecnico audio Giuseppe Romeo
Produzione GRIA Teatro
10 – 13 settembre 2020 – Giardino Pippo Fava – Catania
Continuo a credere che Catania sia fonte unica di creazione artistica, attori di livello altissimo e nella semplicità delle novelle ci sia stata un interpretazione unica e geniale. Bisogna dare palchi più importanti a chi merita di avere certi requisiti per dare al popolo soprattutto catanese la soddisfazione di poter vedere i propri artisti su siti più rinomati.