Una messa in scena graffiante, che consente al pubblico di osservare dal buco della serratura teatrale, a luci accese in sala, il sottile gioco, le perversioni, la noia e la mancanza di comunicazione di una coppia che cerca una ragione, un modo, per tenere vivo un rapporto ormai logoro. Il Teatro Vitaliano Brancati di Catania, nell’ambito della stagione 2022/2023, sta proponendo fino al 12 marzo, in prima nazionale, l’originale messa in scena, de “L’amante” di Harold Pinter, testo sottile e beffardo, scritto nel 1962 incentrato sulla sacralità borghese della coppia e che gioca con le sfumature del linguaggio puntando il dito su un certo perbenismo. L’inedita proposta, produzione Teatro della Città – Centro Produzione Teatrale, nell’edizione diretta da Veronica Cruciani, con la traduzione di Alessandra Serra, mette le mani nelle dinamiche delle relazioni, mostrando la costruzione della messa in scena a teatro così come Pinter mostra la messa in scena di una relazione matrimoniale. L’autore rivela ciò che nasconde la relazione mentre la pièce diretta dalla Cruciani rivela le prove dello spettacolo, i cambi d’abito degli attori, lo svelamento dei mobili, che in genere il pubblico non vede.
Si inizia con delle scenografie disposte in fondo al palcoscenico vuoto, come in un magazzino o un deposito, dove sono state accumulate e poi entra la coppia di attori che inizia a provare il testo di Harold Pinter. I due attori, Viola Graziosi e Graziano Piazza, coppia d’arte e nella vita, avanzano in proscenio con il copione in mano e cominciano a leggere le didascalie iniziali. L’allestimento è dai toni bianchi e neri, retrò ed elegante come i protagonisti; l’impianto scenico ed i costumi sono di Veronica Cruciani e John Cascone, la drammaturgia sonora di John Cascone ed il sottile gioco luci di Andrea Chiavaro. Si penetra con leggerezza nell’intimità di una coppia borghese con le sue tipiche e comuni, perversioni, interpretata dagli intensi Viola Graziosi (Sarah) e Graziano Piazza (Richard), che fanno emergere i segreti erotici, i rituali più borghesi, le gelosie e le bugie, le seduzioni e i piaceri più nascosti. I due protagonisti vengono colti nel momento della crisi e del superamento del gioco erotico da tempo in atto tra i due.
Come in uno studio televisivo, il pubblico, incuriosito, assiste alla pièce con la tecnica a vista: Richard e Sarah, abitano una tipica casa alto borghese dell’Inghilterra, con un elegante salotto e una lussuosa camera da letto, con una porta che dà su un verde infinito e una luce che filtra dalle veneziane semiaperte. Il pubblico presente in sala, non visto, spia la coppia e le sue vicende più intime. Per andare avanti felicemente nella propria relazione i due devono mettere in scena un tradimento, nella cui rappresentazione si nasconde la pulsione per lo sconosciuto. Entrambi necessitano di vivere delle pulsioni considerate all’interno della loro ideologia borghese come abiette, basse, squallide ed i protagonisti ritualizzano queste pulsioni per controllarle, mascherandole in ruoli. Ad inizio lavoro la finzione scenica viene dichiarata dagli stessi attori come un gioco esplicito tra loro due e con il pubblico ma poi, lentamente, con il costruirsi della scenografia – via via svelata nei suoi elementi – si crea una dimensione che farà affiorare gli stati emotivi più intensi descritti nel testo e di particolare efficacia è la drammaturgia sonora di John Cascone che passa dalle iniziali musiche d’epoca alle sonorità più astratte ed elettroniche che sottolineano le condizioni psichiche sottaciute dai personaggi.
Tanti gli interrogativi che pone la vicenda: come mai Richard accetta facilmente, almeno in apparenza, il rapporto adulterino di sua moglie? Quale segreto si nasconde dietro il complesso e regolatissimo rituale amoroso fra Sarah e il suo amante? L’autore, con dei dialoghi brillanti, conduce lo spettatore – attraverso il labirinto di un raffinatissimo e pericoloso gioco di ruolo – ad intravedere l’abisso della perdita di sé che ogni rapporto amoroso comporta come rischio. Intriso di colpi di scena e rovesciamenti di senso, l’atto unico – nei suoi 70 minuti circa di durata – giunge nel finale alla speranza di una possibile conciliazione delle doppiezze umane, intime e sociali e sarà Sarah a farsi carico di questa soluzione.
Messa in scena originale, intrigante, sempre attuale, ottimamente orchestrata dalla regia di Veronica Cruciani, che si avvale, oltre che di un allestimento funzionale, di un gioco luci ed un commento sonoro ammiccanti, soprattutto di due interpreti, nei ruoli di Richard e Sarah, affidabili ed applauditissimi come Viola Graziosi e Graziano Piazza. Lo spettacolo verrà replicato al “Brancati” di Catania fino a domenica 12 marzo, per poi andare in tournèe nazionale a partire da Siracusa.
Scheda
L’amante di Harold Pinter
Traduzione di Alessandra Serra
Regia di Veronica Cruciani
con Viola Graziosi e Graziano Piazza
Scene e costumi di Veronica Cruciani e John Cascone
Drammaturgia sonora di John Cascone
Disegno luci di Andrea Chiavaro
Foto di scena Dino Stornello
Produzione Teatro della Città -Centro di Produzione Teatrale
Spettacolo in abbonamento – Biglietto: 20 intero
Teatro Brancati di Catania – Stagione 2022/2023 – Dall’8 al 12 marzo 2023