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La Sala Verga di Catania ospita sino al 7 maggio la pièce di Claudio Fava ed Ezio Abbate, “Centoventisei”, tratta dall’omonimo romanzo, drammaturgia, scene e regia di Livia Gionfrida, lavoro inserito nel cartellone di prosa 2022/2023 dello “Stabile” etneo. L’atto unico di circa 80 minuti, è prodotto dal Teatro Biondo di Palermo e dallo “Stabile” di Catania ed è interpretato da David Coco, Naike Anna Silipo e Gabriele Cicirello, assistente alla regia Giulia Aiazzi, disegno luci di Alessandro Di Fraia.

Cicirello e Coco – Foto Rosellina Garbo

Al centro della pièce, con un scenografia volutamente scarna e fredda (così come gli esseri umili e manovrati che si muovono sul palco), riempita poi da alcuni componenti (ruote, sedili ed una portiera che penzola a dei ganci) di una centoventisei, l’auto che la mafia decise di rubare per compiere la nota ed agghiacciante strage di via D’Amelio a Palermo.

In una atmosfera paradossale, di dramma sociale e commedia dell’assurdo, si muovono i protagonisti, vittime e carnefici del loro stesso ambiente: Gasparo (reso con assoluta padronanza da David Coco) nei panni del killer incaricato del furto dell’auto, il picciotto Fifetto (interpretato da Gabriele Cicirello), apprendista mafioso per discendenza e distratto dalle donne e che collabora al furto della centoventisei e Cosima (resa con energia e sensibilità da  Naike Anna Silipo), la moglie di Gasparo che, dopo diversi aborti spontanei, aspetta la nascita come un miracolo, tanto che ha chiesto al marito il voto di non uccidere più fino alla fine della gravidanza.

Naike Anna Silipo – Foto Rosellina Garbo

Le tre surreali vite di Gasparo, Cosima e Fifetto, in  un contesto di estremo degrado sociale, si intrecciano tra loro, con particolari grotteschi, nell’arco di una notte palermitana senza fine, accendono i riflettori sulle loro misere vite di piccoli esseri, umili pupiddi manovrati da un destino ineluttabile e cercano di compensare le loro tragedie attraverso la redenzione nel ballo o nell’amore. Le tre disperate vite fanno da sfondo alla crudeltà mafiosa del puparo Totuccio Graziano, soprannominato da tutti “Domineddio” e sul furto, in una calda notte palermitana, di quella Fiat Centoventisei caricata poi con 90 kg di tritolo, il 19 luglio del 1992 all’altezza del numero civico 21 di via Mariano D’Amelio e che esplodendo metterà fine alla vita del giudice Paolo Borsellino e di cinque agenti della scorta (Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina).

Alla fine della pièce non c’è condanna, futuro o assoluzione per i tre protagonisti che, nello sfondo della tragica vicenda dell’auto preparata per la strage di via D’Amelio, rimangono ancorati al loro mondo di miseria dove la violenza e la pochezza di sentimenti continuano a spadroneggiare.

Ringraziamenti finali – Ph. Dino Stornello

Interessante il taglio drammaturgico, l’impianto scenografico, quasi claustrofobico e la regia di Livia Gionfrida ed applauditi alla fine dal pubblico in sala i tre interpreti David Coco, Naike Anna Silipo e Gabriele Cicirello nei loro ruoli di personaggi surreali, destinati a soccombere ad un destino segnato già dalla nascita. Lo spettacolo verrà replicato alla Sala Verga sino a domenica 7 maggio alle ore 17.30.

La scheda

Centoventisei

di Claudio Fava ed Ezio Abbate

Drammaturgia, scene e regia Livia Gionfrida

con David Coco, Naike Anna Silipo, Gabriele Cicirello

Assistente alla regia Giulia Aiazzi

Disegno luci Alessandro Di Fraia

Produzione Teatro Biondo Palermo/Teatro Stabile di Catania

Sala Verga di Catania – Stagione di prosa 2022/2023 Stabile di Catania – 28 aprile – 7 maggio 2023

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