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Una riflessione muta, reale, agghiacciante e divertente, un modo per affrontare a teatro l’argomento famiglia tradizionale ai nostri giorni. Con tutti gli annessi e connessi e soprattutto con dei ritmi e delle interpretazioni sempre di alto livello e sostenuti, per l’intera durata della rappresentazione. E’ davvero un belvedere ed ascoltare l’atto unico, di circa sessanta minuti, “Family Day puntata 1: Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò”, progetto ideato e diretto da Nicola Alberto Orofino, in scena dal 25 al 28 maggio al Piccolo Teatro della Città di Catania, prodotto da Associazione Città Teatro, con Alessandra Barbagallo, Francesco Bernava, Egle Doria, Alice Ferlito e Rita Salonia (nella foto in alto di Barbara Mileto).

E’ sicuramente un lavoro, un progetto coraggioso quello pensato e portato avanti dal vulcanico regista Nicola Alberto Orofino che, dopo alcuni anni dalla prima messa in scena, ha riproposto il suo studio in 7 puntate sulla famiglia tradizionale italiana, la cui prima puntata è sottotitolata “Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò”. Cinque straordinari, intriganti, deliziosi, divertenti ed agghiaccianti protagonisti per una pièce particolare, unica e che senza la voce degli interpreti mette a nudo ciò che sta dietro ad ogni nucleo familiare, di ieri e di oggi e che spesso si nasconde – soprattutto ai nostri giorni- dietro le abitudini, la routine, i sorrisi, i gesti di sempre. Estremamente interessante e curiosa è la scelta del regista di non far parlare i cinque membri della famiglia tradizionale, infatti la pièce è muta, ma ricca di musiche e con l’emblematico ritornello di un bambino che ripete: “Viva la felicità e viva pure chi non c’è l’ha. Chi la prende e chi la dà. Chi è cattivo e te ne ruba un pezzettino”. Sulla scena al posto delle parole prevale una comunicazione diretta, efficace, ricca di gesti, movimenti, ammiccamenti dei cinque interpreti Egle Doria (la mamma), Francesco Bernava (il papà), Alessandra Barbagallo (la figlia), Alice Ferlito (la nonna) e Rita Salonia (l’immancabile cane di ogni famiglia, il più sincero e razionale, spesso intento a leggere, a sparecchiare, a ritrovare chiavi od oggetti vari, a scattare qualche foto).

 

Nella sua intera durata, dal risveglio alla colazione, dall’uscita al rientro ed all’oscuro finale, “Family Day” risulta- secondo le intenzione dell’autore-regista – una vera e propria provocazione, ironica e divertita, grazie a gesti, espressioni, movenze e danze. E la domenica di una famiglia tipo viene scandita dai gesti partendo dai calci sotto le lenzuola, sinonimo di evidente irrequietezza, per proseguire poi con i rituali della giornata quali la colazione e la confusa vestizione, l’auto e la messa, il teatro, la foto di famiglia, il pranzo con le paste, l’ipnosi davanti alla televisione. Le scene semplici e mobili ed i costumi sono di Vincenzo La Mendola, luci e fonica di Simone Raimondo, foto di scena di Gianluigi Primaverile.

Un lavoro raffinato, amaro, che solleva tantissimi interrogativi su un tema oggi tanto dibattuto quale lo stato della famiglia. Con ironia e leggerezza, lo spettacolo mette davanti allo spettatore divertito una famiglia-tipo nei suoi cliché e nelle abitudini, ipocrisie e storture. Emergono quindi nei vari momenti della giornata le rivalità tra suocera e nuora, i segreti, gli scheletri nell’armadio, le complicità e le inquietudini, la linearità del cane. Il regista Nicola Alberto Orofino racconta tutto ciò con abilità ed intelligenza, utilizzando da preciso direttore d’orchestra i gesti, la mimica, la bravura dei cinque attori. Un riuscito mix di movimenti, rumori, melodie e musiche, il tutto incastonato in una idea vincente dove ognuno, dall’autore-regista agli attori, da il meglio costruendo una rappresentazione di alto livello.

 

Per il pubblico, che alla fine tributa calorosi applausi al progetto e agli interpreti, una serata di assoluto divertimento e di riflessione sull’argomento famiglia. In quel nucleo familiare divertente, tradizionale e muto, scosso e svelato – in tutti i suoi vizi, insoddisfazioni e difetti – proprio alla fine da un episodio privato raccontato in tv da una nota conduttrice, quanti tra gli spettatori si sono ritrovati e riconosciuti? Le risposte o i chiarimenti nelle prossime puntate di “Family Day…

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