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Alloggi pubblici che attendono da anni di essere completati nonostante uno dei problemi più urgenti di Catania sia proprio quello abitativo. Ma anche occasioni mancate per il finanziamento del PNRR e tempi lunghi per l’avviamento di nuovi progetti.

Il Sunia, il sindacato degli inquilini, avvia da oggi, e non a caso partendo dalle “Due Torri” del quartiere di Librino (nella foto sopra), il programma della “Settimana di mobilitazione nazionale degli inquilini e assegnatari delle case popolari. Contro il degrado e l’abbandono dei quartieri di edilizia pubblica”.

Il calendario dell’iniziativa prevede anche un appuntamento pubblico per domani, mercoledì 7 alle ore  12 con gli abitanti di via Santo Cantone, e uno analogo per giovedì 8 alle 16, con gli inquilini di viale Moncada.

A farsi portavoce degli interessi di chi attende inutilmente un alloggio pubblico, e di chi chiede importanti miglioramenti in quelli in cui abita già, stamattina sono state le segretarie di Sunia Sicilia, Giusi Milazzo e di Sunia Catania, Agata Palazzolo.

Il sindacato segnala che sono 144 gli alloggi nelle “Due Torri” di Librino che da anni aspettano di essere completati nonostante il finanziamento sia disponibile. I fondi ammontano a circa 12 milioni di euro e provengono dal Pon Metro 2014-2020; successivamente sono stati inglobati nel “Patto per Catania”, ma Palazzolo e Milazzo sottolineano che “i cittadini sono in attesa dopo quasi 10 anni di passaggi che non hanno portato ad alcun risultato concreto”.

Restano anche da realizzare i 64 alloggi in Viale Moncada, sempre a Librino, finanziati con i fondi PINQUA PNRR per poco meno di 15 milioni di euro. “Si tratta dell’unico progetto sui tre presentati di cui il Comune di Catania ha ricevuto il finanziamento”.

Il Sunia chiede che parte delle risorse destinate all’efficientamento energetico del Pon Metro plus siano utilizzate per la riqualificazione delle case popolari di proprietà del Comune che purtroppo non ha partecipato al progetto verde sicuro e solidale finanziato con i fondi PNRR destinati proprio alla messa in sicurezza e all’efficienza energetica degli immobili ERP.

“Siamo ancora in attesa – continuano Milazzo e Palazzoloche venga formalizzato il progetto per la trasformazione in moduli abitativi sociali delle due scuole di via Villa Glori che dovrebbe essere finanziato con parte dei 20 milioni di euro che il Comune ha ricevuto sempre con il PNRR destinato al quartiere Picanello”.

In generale, il Sunia chiede “uno stanziamento di fondi per la messa in sicurezza del patrimonio di edilizia pubblica: migliaia di alloggi sono privi dei requisiti minimi di abitabilità, – si legge nel manifesto della settimana della mobilitazione nazionale-

ma anche un nuovo Piano Casa che, a partire dalla necessità di interventi di risanamento del patrimonio pubblico, affronti seriamente il problema del recupero dei quartieri popolari anche ai fini della creazione di nuovi alloggi da assegnare ai cittadini che, da anni, sono collocati nelle graduatorie”.

Il sindacato chiedo anche una legge quadro regionale sul Diritto all’Abitare e sulla gestione dell’Edilizia residenziale Pubblica; una legge quadro nazionale per l’Edilizia Pubblica che restituisca uniformità territoriale nei diritti di accesso e permanenza nell’edilizia pubblica e riconosca il diritto alla casa tra i livelli essenziali delle prestazioni sociali e infine una Carta dei Diritti dei cittadini assegnatari del patrimonio pubblico.

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