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E’ stato come risentire certi profumi, assaporare certi sapori di tempi, di modi dire, di comportamenti e tradizioni ormai, quasi, dimenticate. Stiamo parlando dello spettacolo “Cunti e canti del vecchio borgo” di Gaetano Gullo  proposto lo scorso venerdì, nella sede dell’associazione Olga Benario, in via Battiato 6, a Catania, dall’associazione culturale Terre forti diretta da Alfio Guzzetta. Il lavoro, in circa 70 minuti, tra commedia, musica e poesia, risulta un gradevole ed intenso omaggio alla sicilianità grazie alla voce e alla chitarra del cantautore Gregorio Lui ed alle performance affabulatorie e avvolgenti di Alfio Guzzetta, di Letizia Tatiana Di Mauro e Antonietta Attardo che coinvolgono il pubblico che ha l’occasione di ricordare, di rivivere fatti drammatici come quell del povero bracciante e sindacalista socialista Turiddu Carnevale ucciso dalla mafia o le abitudini, i rapporti di vicinato e la vita in genere, gli amori, i desideri nei borghi antichi, nelle periferie.

Guzzetta, Di Mauro, Attardo e Lui

Lo spettacolo introdotto dalle parole dell’attore e regista di Librino Alfio Guzzetta, arricchito dalla voce e dalle canzoni eseguite Da Gregorio Lui, diverte il pubblico anche con deliziosi “miniminagghi”, episodi legati a Orlando e Rinaldo e soprattutto grazie all’interessante excursus sulla donna nella tradizione siciliana, che ne tratteggia gli aspetti, positivi e negativi, più intensi e caratteristici. Al centro del lavoro le ottave siciliane, i curtigghiarii, le canzoni popolari, i rimbrotti, le schermaglie amorose, tutto attraverso un gioco che fa riviveremodi ed espressioni ormai in via d’estinzione, soprattutto tra i più giovani Con “Cunti e canti del vecchio borgo” si rappresenta, si ricorda, quindi, quello che è il nostro dialetto siciliano frutto di millenni di svariate contaminazioni.

Alla fine la soddisfazione dei padroni di casa dell’associazione Olga Benario e gli applausi soddisfatti del pubblico per Alfio Guzzetta, Letizia Tatiana Di Mauro, Antonietta Attardo e per la musica e voce di Gregorio Lui.

Un momento dello spettacolo

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