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L’Accademia Federiciana ha ricordato – a 7 anni dalla sua scomparsa – l’artista catanese Salvatore Milazzo, morto a 67 anni per un tumore nel giugno del 2016. Il tributo si è svolto nella Palazzina Minio di Catania per iniziativa del critico d’arte Fortunato Orazio Signorello, che in ricordo della sua memoria ha voluto ripercorrere le tappe più importanti del percorso artistico di Milazzo; che si fece apprezzare, con grande coerenza nello stile e nelle tematiche, come pittore figurativo.
Signorello – che è stato il primo critico d’arte a credere in lui e a farlo conoscere in ambito nazionale e internazionale attraverso articoli, pubblicazioni d’arte e mostre – ha evidenziato, dopo aver letto un breve curriculum dell’artista scomparso e dopo aver sottolineato che la sua produzione pittorica suscitò l’attenzione di autorevoli critici d’arte, come Milazzo “trovò il suo mezzo espressivo nella pittura a olio, realizzando i suoi soggetti preferiti, avendo una preferenza per l’espressionismo e il realismo, con perizia tecnica e rigore compositivo” e ha ribadito – dopo aver parlato brevemente del suo stile e della sua predilezione per i colori vividi richiamanti fortemente alla memoria quelli preferiti da Renato Guttuso – che “per un appropriato “dialogo” tra forme e colori, egli teneva conto del dettaglio rispettando i canoni compositivi, il contrasto di luci e ombre e l’impostazione cromatica”.
Conchiglie, fossili, paesaggi siciliani, volti, nature morte e scorci naturalistici sono i soggetti più noti di Salvatore Milazzo, che nel realizzarli lo fece con uno stile, incisivo, molto personale. L’artista – che ottenne la sua prima affermazione sulla scena internazionale nel 1998 con la partecipazione a Nizza al “Gran Prix de Côte d’Azur” – partecipò all’International Exhibition of Prints di Tokio (nel 2000) e ad altre prestigiose expo internazionali. Tra le sue mostre personali, la più importante rimane – per gli unanimi consensi di pubblico e di critica riscossi – quella svoltasi nel 2004 a Catania, dal titolo “Interiorizzazione del reale”, che l’Accademia Federiciana organizzò, curata da Fortunato Orazio Signorello, nella Palazzina Minio.

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