Un’occasione per conoscere da vicino l’artista Marco Favata e ammirare le sue opere, dedicate alla sorprendente bellezza di Palermo, con una “incursione” a Cefalù, perla della Sicilia occidentale.
Il “Centro d’arte Raffaello” dà appuntamento venerdì 28 luglio alle 19:00, al pubblico di collezionisti e amici, in un luogo diverso dai consueti spazi espositivi di via Emanuele Notarbartolo e via Resuttana.
L’incontro con l’artista, infatti, si terrà nel sito dell’antica Tonnara Bordonaro, al civico 9 dell’omonima piazza, tra profumi e colori intensamente mediterranei.
L’evento culturale si inserisce nell’ambito della programmazione estiva della Tonnara, a cura di Antonino Prestigiacomo, attento e appassionato conoscitore dell’arte e della storia di Palermo.
Sarà proprio lui, autore della collana di libri “Palermo, Gran Tour”, a dialogare con Marco Favata.
Un momento di conoscenza e relax ma, soprattutto, una conversazione non convenzionale tra l’artista e lo scrittore, all’insegna di un confronto dialogico reso particolarmente interessante dalla recente e comune produzione culturale focalizzata su Palermo.
Alla Tonnara Bordonaro saranno esposte le creazioni più recenti di Marco Favata: otto opere uniche, acrilici su tela, che rimarranno fruibili al pubblico per l’intero weekend fino a domenica 30 luglio.
“Nei suoi dipinti – spiega Sabrina Di Gesaro, direttore artistico del “Centro d’arte Raffaello” – Marco Favata rispolvera tutto il patrimonio architettonico urbano, una testimonianza della ricchezza monumentale nascosta, seppure presente nel cuore del centro storico e sotto gli occhi di tutti”.
Le sue cupole, in particolare, sono il simbolo di una bellezza per certi versi inesplorata, stupefacente agli occhi degli stessi palermitani.
Un tripudio di fregi, decori e colonne che donano uno spettacolo inusuale.
“Marco Favata – prosegue la dottoressa Sabrina Di Gesaro – ama percorrere le strade della sua città e osservare i luoghi che gli appartengono e che conosce, con uno sguardo d’artista che lo spinge a rintracciare scenari e vedute inediti, nel soggetto o nella prospettiva”.
La ricerca di Marco Favata, tuttavia, si colloca ben oltre l’elemento architettonico delle costruzioni e supera le strutture, i palazzi e gli edifici.
L’artista coglie le sensazioni, i ricordi e l’impatto emotivo che suscitano i soggetti osservati: davanti a certi scorci urbani, sente l’esigenza di fermarsi, di soffermare lo sguardo, di afferrarne i dettagli.
All’osservatore, restituisce il suo stupore, trasformandolo in un’emozione diretta che viaggia oltre la tela e che è possibile percepire e avvertire osservando le sue opere in atteggiamento di “ascolto”.
L’attenta disamina degli elementi architettonici e delle componenti strutturali, congiuntamente al chiaroscuro, alle scanalature delle colonne, ai fregi e ai capitelli contribuisce a rendere la bellezza pomposa e ridondante di alcuni monumenti cittadini.
“Marco Favata rintraccia – osserva Sabrina Di Gesaro – angoli prospettici inediti, inquadrature ricercate, volute, raggiunte attraverso la sua capacità di guardare diversamente”.
Le sue tele non raccontano soltanto un gioiello architettonico né tantomeno il mero paesaggio circostante che l’accoglie ma rivelano la capacità dell’artista di scandagliare ben oltre l’apparenza, raccontando una sensibilità in grado di cogliere la vita oltre le cose.
“Dalle sue tele – conclude il direttore artistico della galleria – grondano colature di colori acrilici, come fossero vene che vi scorrono dentro, attraversate da un sangue di colore verde Tiffany che sa di storia, passato e vissuto: i suoi dipinti parlano di lui, del suo modo di interpretare la realtà in cui proietta un mondo immaginario di emozioni, percepite e percepibili dallo spettatore”.
Le opere rimarranno disponibili online nel sito del “Centro d’arte Raffaello” anche durante la chiusura estiva.
Anteprima su https://www.raffaellogalleria.com/search?q=favata
Marco Favata
Nato a Palermo nel 1977, dopo avere conseguito il diploma al Liceo Artistico Statale “Eustachio Catalano”, si iscrive alla facoltà di Architettura, prima nel capoluogo siciliano e successivamente a Firenze, dove si trasferisce fino al 2012.
Da sempre appassionato cultore di arti figurative, pur da autodidatta, si affaccia ufficialmente al mondo della pittura nel 2016 prendendo parte a numerose rassegne in spazi pubblici e privati e partecipando a mostre collettive di livello nazionale e internazionale, con l’editore Sandro Serradifalco.
Nel 2018, a seguito della collaborazione con il Dottore di Ricerca in Studi culturali e visuali, l’antropologa dell’arte Fabiola Di Maggio, nella vita dell’artista si apre una nuova fase di sperimentazione, proiettata alla cultura visuale.
Ripensando a dove inizia il suo approccio con l’arte, il ricordo lo conduce alle scuole medie e a quel primo posto aggiudicatosi per un disegno su un tema ecologico.
Da quel momento in poi l’interesse verso il disegno e le tecniche pittoriche diventerà per l’artista incalzante, solcando la strada per gli studi liceali.
L’opera realizzata o da realizzare segue un previsto processo creativo.
Tutto quello che Marco Favata ha studiato, le associazioni di idee e la cultura personale, sono le principali fonti di ispirazione per la creazione, inclinate a una grande esigenza di contemporaneità.
La ricchezza dell’artista palermitano è racchiusa nella capacità di tradurre, a mezzo della pittura, pensieri e luoghi che conquistano spontaneamente l’osservatore.
Marco Favata è profondo e possiede capacità visibili: dietro i suoi quadri ci sono tante ore di impegno incessante, di ricerca e di pura passione, frutto di un lunghissimo lavoro direzionato sia sulla tecnica che sull’armonia cromatica.
Nel porre e lasciare scorrere gli strati di colore e materia sulla tela, egli rivela un fermento di idee in movimento e un incessante lavoro sulla sua interiorità, creando un rapporto tra osservatore e opera che gioca sul filo emotivo di un’astrazione mentale.
In quanto artista contemporaneo è sempre alla ricerca di nuove soluzioni prediligendo materiali innovativi al passo con i tempi.
A seguito della propria formazione universitaria, strizza l’occhio alle nuove tecnologie delle costruzioni e sceglie materiali utilizzati nei cantieri edili e nel design contemporaneo.
Le schiume di poliuretano espanso, per la grande capacità autogenerativa, e le resine sintetiche, in linea con il suo concetto di arte, sono i materiali che lo contraddistinguono.
Tra le tecniche utilizzate nella produzione delle sue opere, l’action painting e le colature di colore si rivelano le più adatte.
L’artista siciliano individua nella sua amata isola il luogo del cuore.
Dopo aver vissuto in alcune regioni d’Italia, per brevi o lunghi periodi, ha rivalutato le bellezze della propria terra d’origine, dove si è trasferito con la sua famiglia nel 2012.
La Toscana rimarrà per lui la seconda regione d’adozione: Volterra, San Gimignano e Larderello sono i luoghi a cui è più affezionato.