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Cosa ha spinto Benedetto XVI, il più tradizionalista dei Papi, alla rinuncia del titolo e a consegnare la cattedra di Pietro al radicale ed empatico cardinale argentino? Da una delle pellicole Netflix più amate  e seguite dal pubblico, dal testo teatrale di Anthony McCarten, nella traduzione di Edoardo Erba, dopo le due date al Teatro Massimo di Siracusa, debutta giovedì 23 novembre (ore 21), lo spettacolo “I due papi”.

Diretto da Giancarlo Nicoletti, lo spettacolo vede in scena Giorgio Colangeli e Mariano Rigillo, considerati tra i migliori del panorama teatrale italiano e sarà in scena fino al 3 dicembre secondo il consueto calendario repliche della sala catanese.

Nel cast dello spettacolo, anche Anna Teresa Rossini, Ira Fronten, Alessandro Giova. L’imponente scenografia che riproduce ora i giardini di Castel Gandolfo, ora la terrazza di San Pietro fino alla Cappella Sistina, affidata a Alessandro Chiti, ha ricevuto il premio “Mulino Fenicio” come miglior scenografia.

Fra documento storico, humour e dramma, lo spettacolo ripercorre non solo i giorni frenetici che portarono dalla rinuncia di Benedetto all’elezione di Francesco, ma anche le “vite parallele” di due uomini molto diversi, accomunati dallo stesso destino. E, soprattutto, ci racconta la nascita di un’amicizia – speciale e inaspettata – fra due personalità fuori dall’ordinario. Al centro di tutto, una domanda senza tempo: quando si è in crisi, bisogna seguire le regole o la propria coscienza?

“I due Papi parla, anzitutto, di due uomini e, allo stesso tempo, parla di tutti gli uomini – afferma Nicoletti nelle note di regia –. Parla del potere, di come a volte sia difficile se non impossibile per un solo uomo il fardello delle responsabilità, e ci pone l’interrogativo di quanto, veramente, sia giusto o meno perseverare o se non valga la pena, a volte, scendere dalla propria croce. Parla del rapporto tra l’uomo e Dio, dell’etica, delle aporie e degli interrogativi di ogni giorno della contemporaneità che corre, lasciandoci il dubbio se sia giusto sposare i tempi o ammettere l’esistenza di un che di immutabile ed eterno. Parla dell’essere umano, di quanto possiamo essere grandi e piccoli al tempo stesso, di come il dubbio e la difficoltà del vivere siano uguali a ogni latitudine e in qualsiasi posizione sociale. Credo che in questa universalità risieda il successo e l’apprezzamento trasversale, indipendentemente dal proprio credo, della pellicola di Netflix e, pertanto, il buono di riportare l’operazione al suo luogo di nascita: il teatro”.

I DUE PAPI

TEATRO VITALIANO BRANCATI – Dal 23 novembre al 3 dicembre

Info allo 095530153

Biglietto 25 Euro (Ridotto 20 Euro)

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