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 Grazie all’avanzamento della tecnologia che consente la possibilità di svolgere il lavoro da remoto, oggi lavorare viaggiando non è più un sogno impossibile. Diventare nomade digitale significa infatti salutare i confini di un ufficio e partire per un’avventura, laptop alla mano. Tuttavia, non tutte le professioni si possono svolgere a distanza, è importante quindi scegliere una carriera che consenta di coniugare queste esigenze per poter lavorare da dovunque si desideri nel mondo.

The Social Hub, gruppo leader nell’ospitalità ibrida, ha analizzato oltre 80 carriere, classificandole in base alla percentuale di annunci di lavoro che offrono oggi la possibilità di essere svolti completamente da remoto e ha stilato la classifica delle 20 migliori carriere per diventare un nomade digitale. Non soltanto carriere tecnologiche – anche se i primi due posti sono occupati da IT Data Analyst e Software Tester -, ma anche professioni nel marketing, nella finanza e nelle industrie creative figurano tra i primi 20 lavori per un nomade digitale.

 

I vantaggi? Una possibilità di esplorazione senza fine e la massima flessibilità e libertà, avendo la possibilità di creare un programma giornaliero in sintonia tanto con i propri momenti di massima produttività, quanto con gli interessi personali. Inoltre, essere un nomade digitale apre le porte ad una vasta gamma di opportunità di incontro su scala globale attraverso i coworking e anche grazie a strutture, come quelle di The Social Hub, appositamente disegnate per favorire il networking. Infatti, ogni hub conta su un community manager che svolge il compito di realizzare eventi e favorire incontri tra manager, studenti, aziende, ospiti e realtà locali per alimentare una comunità dinamica.

Come diventare un nomade digitale? The Social Hub propone un programma in 5 step:

  1. Definire le proprie competenze: sapere che cosa si è bravi a fare consente di identificare opportunità di lavoro che permettano di mettere a disposizione le proprie capacità mentre si è in viaggio; è importante essere riconosciuti per le proprie competenze, quindi l’endorsement di aziende e realtà sui propri canali social è fondamentale;
  2. Trovare opportunità di lavoro da remoto: oltre a curare e aggiornare spesso il profilo su piattaforme di ricerca del lavoro, è possibile rivolgersi a specifiche piattaforme per freelance o avventurarsi nel regno delle agenzie di lavoro a distanza;
  3. Unirsi a una comunità di nomadi digitali: che sia online o di persona, all’interno della comunità sarà possibile condividere esperienze e confrontarsi sulle sfide di questo stile di vita errante, anche per evitare di commettere errori da principianti!
  4. Risparmi e budget: un nomade digitale deve essere finanziariamente consapevole. Prima di partire, è essenziale risparmiare e mettere a bilancio la transizione nel mondo del nomadismo digitale e considerare le spese che si andranno ad affrontare come costi di alloggio, di spazio, degli spazi coworking;
  5. Pianificazione del viaggio e del lavoro: la logistica per un nomade digitale è essenziale. Bisogna sempre considerare la copertura della connessione che deve essere ottimale. Sarà molto utile definire preventivamente aspetti quali visti di lavoro e moduli fiscali in modo da avere meno imprevisti dell’ultimo minuto da risolvere. Detto questo, non è necessario pianificare l’intera avventura nei minimi dettagli. A volte è meglio lasciarsi guidare dalla spensieratezza (senza dimenticare di mettere in valigia il la power bank!)

Inoltre, The Social Hub garantisce ai propri ospiti, siano essi nomadi digitali, viaggiatori, studenti, lavoratori o residenti, l’accesso a spazi di co-working dei propri hub in molte città europee, da riservare attarverso differenti modalità: membership flessibili, postazioni dedicate o uffici riservati.

Maggiori informazioni a questo link: https://www.thesocialhub.co/co-working-space/

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