ArteCultura

La pittrice catanese Serena Capizzello, socia dell’Accademia Federiciana, continua a imporsi – per il suo talento e per la sua interessante ricerca stilistica – all’attenzione delle maggiori istituzioni culturali e a riscuotere consensi unanimi, oltre che da parte del pubblico, anche tra gli addetti del settore e da parte dei componenti dei comitati scientifici di prestigiosi premi.

Un suo dipinto su tela raffigurante Sant’Agata – lo stesso che è stato riprodotto nello stendardo che nel 2023 è stato collocato nella candelora del Circolo Cittadino Sant’Agata – è stato selezionato per la mostra che dal 16 al 29 aprile sarà promossa a Firenze – per il XL Premio Firenze di letteratura e arti visive – dal Centro Culturale Firenze-Europa “Mario Conti”.

Della produzione di Serena Capizzello, candidata per l’assegnazione del prestigioso “Premio Sicily Vision Art”, si è occupato il critico d’arte e promotore culturale Fortunato Orazio Signorello, che l’ha inserita in una prestigiosa pubblicazione d’arte edita dalla Kritios Edizioni e in mostre d’arte contemporanea da lui ideate e curate. Benché giovanissima, l’artista – che è nata a Catania il 24 gennaio 1990 – ha esposto le sue opere in diverse mostre nazionali e ha già vinto prestigiosi premi.

L’opera di Serena Capizzello, dedicata a Sant’Agata, che sarà esposta a Firenze

“L’opera che sarà esposta a Firenze – dichiara il critico d’arte Fortunato Orazio Signorelloè un dipinto che Serena Capizzello ha eseguito per rendere omaggio a Sebastiano del Piombo. Riguarda l’opera “Martirio di Sant’Agata”, del 1519, a lui attribuita per caratteri stilistici. Nel realizzarla, Capizzello l’ha resa più contemporanea rispetto al soggetto originale perché ha inserito – insieme al coltello, che nell’opera di Sebastiano del Piombo simbologia, con le tenaglie utilizzate nel martirio per farle rinnegare la fede in Dio, la tortura – delle scarpe con tacco a spillo di un rosso vivido. Poiché Agata subì violenza psicologica e fisica, l’artista ha inserito volutamente le scarpe con tacco a spillo rosse; che dal 2009 sono diventate, grazie a un’idea dell’artista messicana Elina Chauvet come installazione per denunciare gli abusi sulle donne e il femminicidio, il simbolo della lotta per i diritti delle donne e contro la violenza di genere. Da alcuni anni Serena Capizzello continua a dare voce e testimonianza anche alla quotidianità. Lei lo fa non trascurando la tematica sociale della violenza esercitata in maniera sistematica sulle donne, che continua a proporre in molte sue opere per ricordare i casi di omicidio doloso o preterintenzionale di donne che continuano a verificarsi annualmente e la particolare vulnerabilità delle donne in questa società”.

Oltre all’opera che sarà esposta nel capoluogo toscano, Serena Capizzello ha dipinto altre 2 opere raffiguranti Sant’Agata. Fino al 12 febbraio esse sono esposte nella XXVI Mostra dei cimeli Agatini e dell’arte popolare allestita nell’ex caffetteria del Museo Diocesano di Catania, che rimane aperta al pubblico tutti i giorni dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 16:30 alle 19:30.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post