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Il decluttering, ovvero liberarsi dagli oggetti non più necessari o desiderati, sta prendendo sempre più piede nelle case degli italiani. Questa tendenza riguarda anche gli abitanti della Sicilia che, secondo una recente ricerca condotta da Wallapop – la piattaforma leader nella compravendita di prodotti second-hand, che promuove un modello di consumo responsabile e sostenibile – si confermano degli accumulatori seriali di oggetti che nascondono tra le mura di casa.

 

La ricerca, condotta in collaborazione con mUp[1], ha svelato che più di 8 siciliani su 10 hanno comprato qualcosa che poi hanno utilizzato molto poco (o addirittura mai!): un dato in linea con le abitudini dell’intera nazione. Sembra in particolare che gli abitanti della Sicilia abbiano acquistato nella loro vita almeno due oggetti che si sono poi rivelati per loro inutili, soprattutto abbigliamento (32%), dispositivi tecnologici (30%) e accessori per la cucina (28%).

Come per la maggior parte degli italiani, anche i siciliani considerano la Primavera il momento perfetto per liberarsi del superfluo (lo sostiene il 52% degli intervistati della regione). Quando si decide di realizzare un decluttering delle proprie abitazioni, l’abbigliamento e i giocattoli sono tra gli oggetti dei quali ci si libera più frequentemente, rispettivamente per il 31% e 28% dei rispondenti siciliani.

DOVE SI NASCONDONO GLI OGGETTI CHE I SICILIANI ACCUMULANO?

Il podio dei prodotti più comunemente accumulati dai siciliani vede al primo posto gli accessori da cucina (46%), seguiti da libri (39%) e vecchi device tecnologici (32%). Mentre la maggior parte degli italiani nasconde questi oggetti in cantina o in garage, i siciliani prediligono la soffitta (27%) e la camera da letto (22%) come luoghi in cui accumulare articoli inutilizzati.

COSA FARE DI TUTTO QUELLO CHE GIACE ABBANDONATO, SPESSO QUASI NUOVO?

 

Nonostante il decluttering sia a volte faticoso, ben il 90% dei siciliani ha ammesso di aver venduto nella propria vita almeno un oggetto usato e i motivi principali che li ha spinti a prendere questa scelta sono gli stessi che accomunano la maggior parte degli italiani: al primo posto la necessità di avere più spazio in casa (54%), a seguire a parimerito donare una seconda vita a oggetti che non si utilizzano più (42%) e la possibilità di avere un guadagno extra (42%).

Le piattaforme second-hand come Wallapop sono quindi l’alleato perfetto: permettono di fare spazio nelle proprie case, non gettando via gli oggetti, ma dando loro una seconda vita nelle mani di qualcun altro, promuovendo così un approccio positivo all’economia circolare e uno stile di vita più sostenibile. Senza dimenticare il guadagno extra che permettono di ottenere! Il 19% dei siciliani ritiene di poter guadagnare oltre 500€ vendendo oggetti inutilizzati su una piattaforma second-hand come Wallapop (e il 7% stima in oltre 1.200€ il possibile ricavo!).

Consapevoli degli effetti positivi dell’utilizzo di queste piattaforme, il 64% degli intervistati dichiara quindi di prendere in considerazione una piattaforma second-hand come Wallapop per vendere oggetti che non usa più.


[1] mUp per Wallapop, marzo 2024 – campione di 1002 intervistati – interviste CAWI con un campione di intervistati di età compresa tra 18 e 74 anni condotte fra il 29 febbraio e il 4 marzo 2024  

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