Cultura

  La recente assegnazione al noto sacerdote gesuita padre Antonio Spadaro del Premio “Baia Taormina” a Forza D’Agrò a pochi mesi dell’assegnazione del premio “Giorgio La Pira” nel corso di una lectio magistralis tenuta a Messina su iniziativa della FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana) ha messo in evidenza le origini messinesi dell’insigne teologo, filosofo, critico letterario, musicale, giornalista, direttore de “La Civiltà Cattolica”, la rivista più antica d’Italia.

  Corre l’obbligo, però, evidenziare anche l’ascendenza catanese dell’illustre scrittore, autore della prima intervista al carismatico Papa gesuita Francesco, del cui “vulcanico” magistero è autorevole e vero esegeta. In quasi tutti i suoi viaggi pastorali il Pontefice l’ha voluto al suo fianco.

  A TV 2000 padre Spadaro parla del Papa come di un “peccatore” in quanto, semplicemente, “uomo”. “Se uno non pecca non è un uomo: lui è un uomo scelto da Dio per essere capo della Chiesa. Ma proprio perché si riconosce peccatore percepisce la grazia di Dio ed è in grado di guidare la Chiesa, seguendo l’impulso della grazia. I suo è un pontificato di discernimento e di grazia proprio perché profondamente umano. Ignazio voleva che fossimo obbedienti al Papa perché questi voleva che avessimo una visione alta, universale della Chiesa. Un gesuita diventato Papa significa un gesuita al servizio dell’universalità della Chiesa”.

Padre Antonio Spadaro

Padre Antonio Spadaro

Padre Spadaro è nato a Messina 50 anni fa (il 6 luglio 1966) da papà Santi originario di Itala e da mamma Grazia catanese. Nella città peloritana dello Stretto è cresciuto e vissuto sino all’età di 21 anni, senza tralasciare la particolare predilezione per Catania, nella cui basilica Cattedrale è stato ordinato sacerdote come avviene di norma per i gesuiti all’età di 30 anni, il 21 dicembre 1996. Ha completato la sua formazione come gesuita in Ohio, nella provincia americana dei Gesuiti di Chicago.

  Si è laureato in Filosofia nell’Università peloritana con una tesi in Filosofia Morale dal titolo “Fondamenti teoretici e valenze esistentive degli Esercizi spirituali di Ignazio di Loyola”, avendo come relatore i prof. Filippo Bartlone. E’ diplomato in Comunicazioni sociali nella Pontificia Università Urbaniana e ha conseguito il dottorato in Teologia alla Pontificia Università Gregoriana, dove attualmente insegna.

  Dal 1994, su “Civiltà Cattolica” e su “L’Osservatore Romano”, padre Antonio si è occupato di temi culturali e, in particolare, sia di critica letteraria –studiando autori italiani e statunitensi- sia della maniera in cui le nuove tecnologie della comunicazione stanno cambiando il modo di vivere e di pensare, anche la fede. Ha pubblicato decine e decine di libri, ne ha curati altrettanto.

  E’ stato anche responsabile per le attività culturali dei Gesuiti in Italia e ha creato l’officina di scrittura creativa “Bomba Carta”. Internet fa parte dei suoi interessi: sul web è presente con un profilo Facebook e ha preso parte a un incontro di blogger in Vaticano, oltre ad aver promosso iniziative culturali legate al mondo della letteratura e della rete.

  Padre Spadaro, studioso ed esperto di comunicazione digitale, considera Chiesa e Cultura intimamente connesse, lo dimostra la sua intensissima attività professionale in rete, con un sito personale e un blog dedicato alla CyberTeologia.

civiltà cattolica  Il direttore di “Civiltà Cattolica” condivide col pubblico di TV2000 una riflessione sull’importanza del web come strumento per l’annuncio del Vangelo. “La rete è un ambiente di vita, di relazione, di condivisione di una parte dell’esistenza, che cambia il modo di vivere e di pensare. Anche la fede. In ogni comunicazione bisogna partire sempre dall’annuncio della salvezza. Il mondo sembra indifferente, chiuso, e invece è un mondo in attesa, che cera disperatamente i segni di una salvezza, e che si affida a dei segnali”.

   Padre Spadaro ritorna volentieri a Catania ospite della residenza del SS. Crocifisso dei Miracoli, non trascurando mai di rendere omaggio alla venerata patrona S. Agata come è avvenuto il 5 febbraio 2010, allorché ha partecipato con i confratelli della parrocchia di via Umberto al pontificale in Duomo (vedi foto, il primo a destra, con i confratelli David Saporiti ed Enzo Greco).

Antonino Blandini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post