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In Italia il fenomeno delle auto blu conta ben 65.000 vetture circolanti in servizio per oltre l’80% ad Asl, enti territoriali e regioni. Dopo il riconoscimento da parte della Corte dei Conti anche il ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, intervenendo in commissione Affari Costituzionali alla Camera, ha segnalato la riduzione di circa due terzi delle auto blu con autista dei ministeri, dalle 159 del 2014 alle 59 del 2015.

“Non ho strumenti coercitivi di controllo, ma penso che la pubblicazione online dei risultati della rilevazione dal primo febbraio sia un importante strumento di trasparenza in grado di attivare il controllo sociale'”, ha aggiunto la Madia. Il ministro, ha lanciato un avvertimento: “le amministrazioni potranno integrare i dati mancanti entro e non oltre il 29 febbraio di quest’anno. Dopo tale scadenza il Dipartimento della Funzione pubblica comunicherà l’elenco delle amministrazioni inadempienti, che non potranno effettuare spese complessive annuali di ammontare superiore al 50% del limite di spesa previsto per il 2013 per l’acquisto, la manutenzione, il noleggio e l’esercizio di autovetture nonché per l’acquisto di buoni pasto”.

Sul tema auto blu riteniamo interessante riproporre un nostro servizio del 2010, pubblicato sul sito dell’associazione di consumatori “Primo Consumo” che già allora evidenziava la problematica dell’eccessivo numero di vetture riservate alla classe politica dirigente, soffermandosi anche sulla questione dell’immunità riservata agli autisti per qualsiasi tipo di infrazione al codice della strada.

05/05/2010 17:37:22

AUTO BLU, NO ALL’ESENZIONE DAL RITIRO DEI PUNTI DELLA PATENTE PER GLI AUTISTI

Per dirla alla De Gregori: “Viva L’Italia”, quella delle auto blu, delle leggi ad personam, dei privilegi riservati a certe categorie, degli immobili “scontati”, delle depenalizzazioni. O forse potrebbe aiutarci uno slogan pubblicitario ad effetto: “ Ai politici piace vincere facile”. Sembrerebbe proprio così dopo l’approvazione dell’emendamento, sfacciatamente “pro domo sua”, presentato dal senatore del Pdl, Cosimo Gallo ed approvato dal Parlamento, che garantisce l’esenzione dal ritiro dei punti della patente per gli autisti di auto blu, in pratica l’immunità a qualsiasi tipo di infrazione al codice della strada.
Beati gli autisti delle auto blu perché da oggi il loro regno saranno le strade ed autostrade. Nessun dorma, tra la moltitudine di umani automobilisti perché il pericolo corre sulle strade d’Italia.
“Credo che di ciò il Paese si debba vergognare, – dichiara con amarezza Marco Polizzi, presidente dell’associazione “PrimoConsumo”, – l’unica cosa che il Parlamento  dovrebbe fare, è una legge che preveda maggiori responsabilità per gli uomini dello Stato e quindi per il Personaggio pubblico istituzionale di turno a cui viene affidato il privilegio di macchina ed autista che deve per legge rispondere solidalmente dell’obbligazione di pagamento della sanzione, ed, inoltre, se è presente nella vettura al momento dell’infrazione deve essere considerato solidalmente responsabile dei danni prodotti a terzi cittadini e, per presunzione,  l’andamento contro norma  della vettura deve essere ritenuto a lui attribuibile con le dovute conseguenze di legge anche sulla sua patente; ovviamente fatte salve  le comprovate  ragioni di servizio e la prova contraria. Esempi non privilegi”.
“A cosa serve parlare di sicurezza sulle strade, di maggiore severità nel far rispettare il codice, di tolleranza zero, – continua l’avv. Polizzi – quando per giustificare le corse sfrenate delle auto blu verso aeroporti, porti, abitazioni balneari e quant’altro desiderino raggiungere rapidamente, tutto viene concesso agli autisti della “Nomenclatura”?
Come deve comportarsi il cittadino qualunque quando suo malgrado si trova lungo lo stesso percorso di una di queste auto, rischiando di essere investito ed abbandonato al suo sfortunato destino?
 In Italia le vetture di servizio sono ben 626 mila, dieci volte più delle 72 mila che circolano negli USA, delle 61 mila di Francia, 55 mila del Regno Unito, 54 mila della Germania o delle misere 22 mila del Portogallo. Poi si parla di fare economia e ridurre le spese delle amministrazioni pubbliche.
La nuova norma è un vero e proprio incentivo alla violazione sistematica del codice della strada, spingendo gli autisti a compiere manovre sempre più azzardate, sicuri dell’immunità e mettendo a rischio la vita di pedoni e automobilisti non privilegiati.
“Sono sufficienti, conclude il presidente di “PrimoConsumo”, le norme già esistenti per tutelare chi guida, per esempio spiegando con motivazioni  fondate la violazione per evitare il taglio dei punti. Con la nuova norma non si porrà alcun freno a richieste improprie da parte dei politici agli autisti. La nostra associazione si batte da anni per il rispetto dei cittadini e ritiene intollerabile dover continuare a protestare per ottenere pari dignità per tutti.  Crediamo sia lecito domandarsi e far riflettere sulla filosofia che anima chi propone queste modifiche, a proprio uso e consumo, in danno dei meno privilegiati che rispettano le norme e la sicurezza e che dovrebbero essere tutelati e garantiti da coloro che hanno eletto rappresentanti del popolo in Parlamento.”

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