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“Cosa c’è di meglio di un caffè, anche se lo zucchero non c’è, anche senza te”! Perfino nelle canzoni di Adriano Celentano o Fabrizio De Andrè è definito come uno di quei momenti irrinunciabili della giornata per fermarsi un istante e prendersi una pausa rigeneratrice, specie durante il lavoro. Stiamo parlando del caffè, probabilmente una delle bevande più bevute al mondo ed anche in Italia come confermano i dati della ricerca Gidp-Gruppo intersettoriale direttori del personale, secondo i quali le pause caffè dei dipendenti sul luogo di lavoro nel 52% dei casi durano dai 5 ai 10 minuti e da 10 a 15 minuti nel 31%. I break avvengono generalmente 2/3 volte al giorno e spesso, vengono impiegati per telefonate e mail personali (33%), pausa caffè (31%), uso di Internet (16%) e sigarette (12,5%).

Un esempio per eccellenza di quanto la pausa caffè sia amata dagli italiani è la sitcom trasmessa su Italia 1 “Camera Café”. Ambientata interamente davanti a una macchinetta per il caffè nell’area relax di un’azienda, racconta le vicende esilaranti e surreali di impiegati e dirigenti, passandone in rassegna lavoro quotidiano e fatti personali, nonché i continui contrasti con la “Digitex”, l’impresa concorrente del piano di sopra. Pur essendo una caricatura, la sitcom mostra la realtà delle aziende, all’interno delle quali non mancano i dipendenti pigri, pronti a prolungare la pausa caffè oltre il consentito, quelli fin troppo diligenti da un caffè “al volo”, o i chiacchieroni, che colgono ogni momento libero per attaccare bottone con i colleghi su qualsiasi argomento possibile, fuorché il lavoro!

Ma perché proprio il caffè? Come la tradizione inglese del thè delle 5 pomeridiane, l’Italia vanta la tradizione del caffè dopo i pasti e in altri momenti clou della giornata: al mattino e metà pomeriggio, ad integrare lo spuntino. Caldo, freddo, lungo, corto, amaro o zuccherato, il caffè è diventato il nostro fedele compagno, magari accompagnato da una sigaretta o da quattro chiacchiere con un collega o amico. Molto apprezzato dagli studenti per le sue qualità stimolanti, spesso li prepara ai tanto temuti esami universitari grazie ad una sua versione più strong: il cosiddetto “caffè dello studente”.

La “febbre” della pausa caffè ha quindi contagiato tutti  come recitava Fabrizio De André in una delle sue canzoni più famose, “Ah, che bellu ccafè, pure ‘n carcere ‘o sanno fa”.

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