CulturaLibri

santagata-di-beatrice-immediataE’ fresco di stampa l’aureo volumetto di 175 pagine Edizioni Paoline (n.36 della collana “Radar”, euro 14,50) dal titolo “Sant’Agata: Cristianesimo e martirio nei primi secoli” di suor Beatrice Immediata, religiosa nella Congregazione delle “Figlie di San Paolo”, fondata dal beato don Giacomo Alberione scrittore e giornalista, e laureata in Pedagogia, autrice di diversi libri a carattere storico-biografico, la quale nello scorso mese di febbraio ha assistito e partecipato intensamente a Catania alle grandi celebrazioni patronali nell’anniversario del martirio della venerata Santa Patrona della Città e dell’Arcidiocesi Metropolitana, l’antica protomartire della Sicilia il cui culto è ancora vivo anche in tutto il mondo cristiano.

Il libro tratta di un’agile biografia “agiografica” di carattere divulgativo ricavata dalle antiche “Passiones” greche e latine della santa verginella catanese della metà del III secolo, crudelmente martirizzata nella vivace, prospera e mondana città di Catania, sede nel periodo imperiale del proconsole romano Quinziano, “governatore” della colonia senatoria di Sicilia.

L’ampio e documentato testo spazia, in modo particolare, sulle varie e complesse motivazioni socio-politiche dell’Impero Romano dell’epoca imperiale, nella programmata volontà di voler cancellare persino la memoria della nuova fede cristiana, in piena e rapida espansione nonostante le ripetute e  feroci persecuzioni pianificate, a macchia di leopardo, dal sommo potere autocratico di Roma caput mundi.

 Nel quarto di copertina sta scritto che “in un’epoca, la nostra, in cui grandi valori e ideali sembrano offuscati o addirittura spariti dall’orizzonte di tanti, la memoria di Sant’Agata, questa giovane che per un ideale di valori non negoziabili, quelli della fede in Dio e della propria dignità, si lascia torturare e uccidere crudelmente, offre una visione luminosa di coraggio che dà un senso alla vita. Soprattutto testimonia la speranza cristiana nelle promesse di Cristo, speranza che accomuna i martiri e tutti i credenti della storia”.

“Se l’Impero romano era tollerante verso le altre religioni, come mai perseguitò i cristiani e il cristianesimo?”. A questa domanda l’autrice tenta di rispondere nella seconda parte del volume, delineando la realtà storica del martirio nei primi tre secoli dell’era cristiana con l’ausilio di fonti attendibili: antichi e celebri scrittori romani, latini e greci, anche apologeti come Tertulliano di Cartagine, san Cipriano vescovo di Cartagine, martire e padre della Chiesa, Eusebio vescovo di Cesarea in Palestina, storico del cristianesimo e fondatore della storiografia ecclesiastica, il più grande filologo della Chiesa antica. Bisogna anche aggiungere altri documenti come gli “Atti dei martiri di Lione e Vienne” del 177, gli “Atti dei martiri scillitani” dell’anno 180 e altro materiale simile “testimonianze storiche di quei tempi lontani che hanno alimentato la fede della Chiesa”.

 L’opera di suor Beatrice considera il culto agatino a Catania come un fenomeno di cultura, di fede e anche di folklore rilevabile nei grandi festeggiamenti annuali in suo onore. A proposito di questo libro nella locandina “pubblicitaria” delle Edizioni Paoline si fa riferimento alla “profonda tradizione religiosa nella memoria collettiva, tramandata nel tempo, per questa giovane martire del cristianesimo dei primi secoli che, ancora oggi, è viva più che mai. E c’è un grande affetto da parte di tutti verso di lei, forse a causa dello scempio che subì la sua giovinezza. E chi per affetto materno o paterno, chi per solidarietà specialmente tra i giovani, fatto sta che tutti amano questa santa e la invocano nelle loro difficoltà, con la fiducia che sant’Agata non li deluderà mai”.

 Tali pertinenti considerazioni sono tratte dalla <Premessa> della stessa autrice la quale esordisce col precisare che “conosciamo la storia di sant’Agata dalle poche fonti storiche che possediamo, ma sopratutto da una ricca tradizione, in osmosi tra storia, devozione e letteratura cristiana antica. Tutto ciò passa dal cuore e dalla mente della gente, che conserva la memoria delle generazioni passate, che hanno trasmesso i fatti cruenti di quel martirio lontano”.

  I titoli dell’indice danno da soli un’idea della densità di contenuto del volume, ultima novità editoriale sulla vasta e plurisecolare gamma bibliografica agatina: Parte prima, Sant’Agata e la Trinacria dei Greci: il cristianesimo in Sicilia, il Martirologio. Fra storia e tradizione: la città di Catania, processo e martirio di sant’Agata, il proconsole Quinziano. Una Santa molto amata: Sant’Agata e l’Etna, i festeggiamenti. Fede, folklore e antichi riti: Le <domeniche agatine>, il <triduo agatino>: la grande festa. Sant’Agata nell’arte: dagli antichi artisti all’arte dei pupari. Il messaggio di sant’Agata oggi. Parte seconda: Cristianesimo e martirio nei primi secoli. Le persecuzioni imperiali: le memorie di ieri, la storia dei quegli anni. Gli Atti dei martiri. Martiri e lapsi. Un persecutore particolare: Saulo di Tarso. L'<Editto di Milano>: Elena, madre di Costantino.

  Il testo, però, stranamente trascura di accennare al martirio, avvenuto a Catania il 12 agosto 304, di sant’Euplio, poco conosciuto compatrono della città e dell’arcidiocesi di Catania, i cui atti sono unanimemente ed eccezionalmente considerati “sinceri”, cioè genuini ed autentici, da tutta la critica storica. In appendice sono riportati gli “Atti del martirio di sant’Agata” e, a conclusione, una breve ed essenziale scheda bibliografica del culto agatino.

 Antonino Blandini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenti sul post