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Alla presenza della direttrice del Teatro Stabile di Catania Laura Sicignano, della vicepresidente prof.ssa Lina Scalisi, del consigliere Raffaele Marcoccio e dell’assessore comunale alla Cultura Barbara Mirabella, è stata inaugurata stamattina in via Macallè 3, nel corso di una affollata conferenza stampa, la seconda sala -nel cuore della città- del Teatro Stabile etneo che torna così ad avere un secondo spazio a disposizione per le proprie attività, cinque anni dopo la perdita della storica Sala Musco, resa inevitabile dalla crisi che nel 2016 determinò il commissariamento dell’ente. Tanto l’entusiasmo dei vertici dello “Stabile” etneo e dei tanti attori e registi presenti sia per l’apertura della Sala Futura, in via Macallè 3, che per la presentazione della Stagione Numero Zero, da novembre 2021 a maggio 2022, che segna un punto di svolta nel percorso di risanamento del Teatro e restituisce uno spazio agli artisti e al pubblico di Catania.

Marco Corbino, Sara e Puccio Castrogiovanni (Ph. Antonio Parrinello)

L’inaugurazione della Sala Futura e la presentazione del cartellone 2021-2022 sono stati preceduti dalla proiezione di un video riassuntivo degli appuntamenti previsti e dalla canzone di Lucio Dalla, in una insolita e piacevole versione, “Futura”, eseguita da Sara Castrogiovanni (voce), Puccio Castrogiovanni e Marco Corbino.

La Sala Futura

La riapertura è stata resa possibile grazie all’avvio della collaborazione tra il Teatro Stabile e la direzione catanese di “Futura – Istruzione e formazione professionale”, che gestisce la struttura: un teatro moderno e funzionale, con 180 posti a sedere, facilmente raggiungibile, nel centro della città e a brevissima distanza dalla Sala Verga, in cui lo “Stabile” si è già occupato del restyling di ingresso e foyer e del perfezionamento del service.

“Futura è un nome che racchiude la nostra fiducia nella possibilità di guardare oltre, lasciandoci alle spalle gli anni più duri della crisi del nostro Teatro, oggi avviato ad un percorso di rinnovamento e di nuova stabilità. – ha sottolineato, commossa ed emozionata, la direttrice del Teatro Stabile Laura SicignanoAprire una seconda sala, in un periodo che vede ancora incerta la ripresa del mondo dello spettacolo dopo la pandemia, è un esperimento ardito ma di valore strategico: riposiziona il nostro Teatro negli standard dei teatri stabili nazionali e allo stesso tempo ha un’incidenza tangibile nella relazione tra il Teatro Stabile e la città di Catania”.

Il taglio del nastro – Foto Antonio Parrinello

“La prospettiva di poter offrire nuove opportunità al mondo culturale e artistico della città, alle sue istituzioni e alle sue associazioni, ai suoi studenti e ai suoi giovani, ha convinto tutto il consiglio di amministrazione dell’importanza di tornare a disporre di questa seconda sala. – ha aggiunto la vicepresidente del Teatro Stabile, prof.ssa Lina ScalisiLa Sala Futura consentirà al Teatro Stabile di accrescere l’impegno su tutti questi fronti, che abbiamo già considerato prioritario nel nostro lavoro di questi anni. Avremo un nuovo spazio per rispondere alle necessità del Teatro, amplieremo la nostra programmazione in una direzione che prima ci era impedita e potremo rispondere meglio a finalità specifiche, come il rapporto del Teatro con le scuole e con le realtà teatrali locali”.

La stagione “Numero Zero” e i 16 appuntamenti

La prima Stagione della Sala Futura, con un taglio ricco, articolato e innovativo, si chiamerà “Numero Zero” e prevede 16 appuntamenti, molti dei quali inseriti in progetti speciali e molte attività che coinvolgeranno le scuole, dalle elementari alle superiori, sempre accompagnati da iniziative collaterali, laboratori, incontri con gli artisti per le classi.  “La vocazione di questa sala verso le giovani generazioni – ha aggiunto la Sicignanoparte da qui, dal pensiero rivolto al pubblico di domani”.

Apertura il 7 novembre con “I figli della frettolosa”, spettacolo che nasce, nell’ambito del progetto speciale “Anima Mundi”, da un laboratorio condotto dalla Compagnia di Gianfranco Berardi (premio Ubu nel 2018) e Gabriella Casolari, dedicato a persone con disabilità visiva e non solo. A partire da qui sarà intenso il filone del teatro di impegno civile, con due produzioni del Teatro Stabile di Catania: da “Bene, Bello, Giusto. Viaggio nella Costituzione”, dal 4 al 10 dicembre, si arriverà a “L’isola dei miracoli segreti” ad aprile, che nascerà grazie alla collaborazione con il giudice Roberto Di Bella, attuale Presidente del Tribunale dei Minori di Catania e la Compagnia DAF diretta da Angelo Campolo, con cui verranno strutturati percorsi teatrali per i ragazzi segnalati all’Autorità Giudiziaria Minorile. Impegno civile anche per “Ballata per San Berillo” di Turi Zinna, a vent’anni dalla nascita dello spettacolo e ne “L’ultima estate” di Claudio Fava, a trent’anni dalla morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Stagione “Numero Zero”

La Sala Futura ospiterà anche le più interessanti espressioni della creatività siciliana. Anche qui, alcune produzioni del Teatro Stabile: il 15-17 dicembre “Eppideis” di Rosario Palazzolo, che nelle scorse settimane ha già ricevuto una menzione speciale al Premio Annoni e che poi andrà in tournée nazionale, a marzo “Pescheria Giacalone e figli”, scritto e diretto da Rosario Lisma, che pure andrà in tournée nazionale e a maggio “L’attimo prima” di Salvo Drago. Altre ospitalità sono: “Venti fotici” di Francesco Foti a dicembre, “C’è nessuno” di Gioacchino Cappelli a febbraio, “Novecento” di Alessandro Baricco, regia di Franco Giorgio a marzo, “Nemici per la pelle” di Giampaolo Pasqualino ad aprile.

Tra le ospitalità nazionali: “Dire fare baciare lettera testamento”, spettacolo di Koreja e Babilonia Teatri (due volte vincitori del Premio Ubu) dedicato ai bambini, e “Art” della celebre drammaturga francese Yasmina Reza, produzione di Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse, entrambi in programma a febbraio.

Infine nella programmazione anche due produzioni del Teatro Stabile di Catania legate alle celebrazioni per il Centenario Verghiano e a quelle per il Centenario della morte di Nino Martoglio: “Storia di una capinera” a gennaio, dal testo di Giovanni Verga nell’adattamento di Rosario Minardi, portato in scena in collaborazione con Banned Theatre e “Dal tuo al mio”, nell’adattamento di Alessandro Napoli e Nino Bellia sempre da Giovanni Verga, scelto dal regista Elio Gimbo per il forte legame con la figura di Martoglio. Benvenuta “Sala Futura” e buon lavoro, buona ripresa al teatro ed a tutti i suoi operatori.

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