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“Catania è dura come la lava dell’Etna, ma poi si spacca, si secca e tra le sue rocce nasce la mimosa”, una frase emblematica del marchese di Ruvolito che racconta la “scorza” del catanese che appare privo di sensibilità ma poi in fondo si rivela un generoso.

 “Il marchese di Ruvolito” di Nino Martoglio è una delle sue opere più famose, scritta in dialetto catanese negli anni venti del secolo scorso. Angelo Musco e la sua compagnia la misero in scena il 23 dicembre 1920 al Teatro Nazionale di Roma.

La trama ruota attorno alle ambizioni sociali della moglie di un ricco commerciante di olio e formaggio, che vuole far sposare la figlia con un nobile, e alle vicende del marchese di Ruvolito, un aristocratico decaduto che cerca di aiutare i due giovani innamorati a sfuggire al matrimonio combinato.

La commedia ricca di situazioni comiche, dialoghi brillanti e personaggi caratteristici, ha inaugurato il cartellone 2023/2024 del Teatro Angelo Musco di Catania con la regia di Antonello Capodici. Protagonista un bravissimo Gino Astorina, (nella foto) capace di proporre un personaggio divertente e sensibile, triste ed ironico, generoso e sagace.

Un classico della comicità di Nino Martoglio apprezzata anche dalla critica letteraria del tempo, che ne sottolineò la capacità di mescolare il registro popolare con quello colto, creando una lingua originale e vivace.

Con lui, in scena un cast di tutto rispetto, Francesca Agate, Alfio Belfiore, David Cannavò, Lucia Debora Chiaia, Fabio Costanzo, Turi Giordano, Barbara Gutkowski, Eleonora Musumeci, Eduardo Saitta, Katy Saitta, Salvo Saitta, e Aldo Toscano, ben affiatato e capace di coinvolgere lo spettatore nella divertentissima vicenda ricca di gag, giochi di parole in un dialetto come quello catanese che si presta per sua natura al gioco delle parti, tra vocaboli distorti, doppi sensi, sottintesi e sfrontatezza.

Le scene sono di Salvo Manciagli; i costumi della Sartoria del Teatro Musco.

Uno spettacolo in due atti apprezzato dal pubblico in sala con frequenti applausi, ricco di brio e leggerezza, seppur intriso di nostalgia e consapevolezza sul periodo storico che prospetta già il concretizzarsi dell’ideologia fascista. L’incontro e lo scontro tra classi sociali con i nuovi ricchi, ignoranti ma abili negli affari ed i “vecchi” nobili in decadenza incapaci di gestire le loro fortune e costretti a compromessi per sopravvivere.

Lo spettacolo sarà replicato venerdì 20 (ore 21), sabato 28 (ore 17.30 e 21), domenica 29 (ore 18), venerdì 3 novembre (ore 21), sabato 4 novembre (ore 17.30 e 21), domenica 5 novembre (ore 18).

Costo del biglietto: 20 euro (è accettata la “carta del docente”).

Biglietti online su https://teatroabc.eu/teatro-musco-23-24/

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