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Un atto unico di grande impatto, che incuriosisce, confonde, seduce, spiazza. Stiamo parlando dello spettacolo, in scena fino al 10 dicembre al Teatro Verga di Catania – per il cartellone 2023/2024 dello “Stabile” etneo – “Appuntamento a Londra” del premio Nobel peruviano Mario Vargas Llosa, per la regia di Carlo Sciaccaluga. La pièce fa parte di una trilogia di Vargas Llosa commissionata proprio dallo “Stabile” di Catania e dal suo direttore Luca De Fusco e che l’anno scorso ha proposto, come primo appuntamento, l’apprezzato “I racconti della peste”.

La locandina dello spettacolo

“Appuntamento a Londra”, prodotto dallo “Stabile” etneo, nella sua esplosiva durata di circa 100 minuti, vede la coinvolgente interpretazione di due eccellenti attori: Lucia Lavia nei panni di una grintosa, misteriosa e incalzante Maddalena/Maddy e di Luigi Tabita nel ruolo di un controverso Luca, ricco e insoddisfatto uomo d’affari.

L’autore peruviano riesce a giocare sulle differenze e sulle ambiguità e su queste costruisce un particolare testo sempre in bilico fra realtà e sogno, immaginazione e desiderio.

I due protagonisti, Luca e Maddy, con la strutturata regia, basata sul teatro di parola, di Carlo Sciaccaluga, si incontrano e si muovono continuamente, in bilico tra un mondo reale e uno immaginario altrettanto concreto, in una camera d’albergo di Londra, in una sontuosa suite dove si dipana l’ambigua, misteriosa, intrigante vicenda che punta a svelare la vera o falsa identità dei due. Lungo tutto il tempo dello spettacolo le “identità” si rincorrono, la finzione e la vita si confondono, si respingono e si completano.

Chi è in realtà Maddalena, la misteriosa donna che si è presentata nella stanza, dopo aver chiesto appuntamento, come sorella del suo più caro amico? Che fine ha fatto l’inseparabile amico Nino, improvvisamente scomparso, senza alcun apparente motivo, anni prima? Quale vita conduce e chi è in realtà il ricco uomo d’affari Luca?

Sin dalle prime battute il pubblico è tormentato da queste e da tante altre domande mentre il sempre più acceso dialogo-confronto tra Luca e Maddy svela i vari retroscena, le verità nascoste, le false realtà che vivono i protagonisti ed il misterioso Nino. Si rievoca l’episodio che aveva allontanato i due amici, quando Nino, sotto la doccia della palestra, aveva tentato di baciare Luca, il quale aveva reagito sferrandogli un pugno in bocca. Quel pugno aveva segnato profondamente le loro vite, facendoli riflettere sulla natura della loro sessualità e sul conflitto imposto dalle convenzioni sociali.

I due protagonisti in scena, foto Antonio Parrinello

In scena emergono tanti, troppi, elementi di un passato inconfessabile che rivela il motivo della presenza di Maddy che non è altro che Nino, l’amico diventato donna, seguendo così la sua vera natura. Luca e Maddy, muovendosi in una complesso ed intrigante impianto scenografico allestito dalla scenografa e costumista Anna Varaldo,  si affrontano in modo spietato, si mettono a nudo, incrociano le loro vite tra realtà e finzione, portando avanti i due dei temi che più stanno a cuore all’autore, ovvero la creazione della verità e il conflitto sessuale. Contribuiscono alla riuscita dello spettacolo le moderne tecnologie audiovisive, il gioco luci di Gaetano La Mela e la colonna sonora di nogravity4monks.

Tra pause, sorrisi, smorfie, sguardi accattivanti, vengono svelate ad un pubblico incuriosito  le diverse facce delle vite parallele dei due protagonisti ed emergono i tre matrimoni falliti di Luca,  quello di Maddy, una loro possibile convivenza, tra amore e violenza ed un presunto, potenziale, femminicidio.

Ma tutto quello che si ascolta, che si vede sulla scena, è realtà o sogno e, soprattutto, qual è la verità? La vicenda si chiude con Luca che viene richiamato ai suoi importanti doveri di uomo d’affari, alla sua riunione, dal suo segretario che è Nino e che, con sguardo beffardo, sorride al pubblico lasciandoci così con tutti i nostri dubbi. E’ stata solo finzione, un sogno complicato o un rimpianto? Il dubbio rimane, ad ognuno la propria interpretazione o lettura..

Scena finale – Foto: Antonio Parrinello

Notevoli le interpretazioni dei due protagonisti: Lucia Lavia esprime con una grande prova d’attrice i sentimenti contrastanti, irrisolti, di Maddy e l’autore le regala anche un prezioso monologo, “Canto il corpo elettrico”, dalla raccolta “Foglie d’erba”, una riflessione poetica di Walt Wiitman, che le permette di cimentarsi in un magnifico ed elettrizzante assolo. Luigi Tabita è il Luca insoddisfatto, mutevole, pieno di rimpianti, infelice e si integra alla perfezione, con la voce, con i gesti, con l’interpretazione della Lavia. Anche lui offre al pubblico un intervento solistico canoro con il noto e triste brano “Vedrai, vedrai” di Luigi Tenco.

Applausi convinti alla fine da parte del pubblico per un sottile ed insinuante thriller che non da tregua, dall’inizio alla fine e che risveglia nei personaggi ed in ognuno di noi verità scomode, sepolte negli angoli più reconditi dell’anima. E si esce da teatro riflettendo sulla complessità della vita e soprattutto su quell’altra vita parallela, che a volte ci costruiamo, quella che non possiamo vivere, ma la possiamo solo sognare attraverso la dimensione delle bugie della finzione. Lo spettacolo “Appuntamento a Londra” si replica ancora al “Verga” di Catania fino a domenica 10 dicembre.

Video prove di “Appuntamento a Londra” – di Antonio Parrinello

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