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L’attore e regista siciliano Sebastiano Lo Monaco è morto all’età di 65 anni, era malato da tempo. Nato a Floridia in provincia di Siracusa, è stato una figura di spicco nel mondo del teatro italiano, con una vasta carriera che includeva la direzione artistica del Teatro di Messina (dal 2000 al 2004) e del Teatro Pirandello Agrigento che  ha espresso sui social il suo cordoglio per la perdita di Lo Monaco, elogiando la sua profonda conoscenza delle opere pirandelliane.

Giustino Durano e Lo Monaco in Il Berretto a sonagli

Sebastiano Lo Monaco, dopo essersi diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, ha intrapreso una carriera teatrale di successo. Nel 1989, ha assunto il ruolo di “capocomico” e produttore dei suoi spettacoli, collaborando con celebri attori come Enrico Maria SalernoSalvo Randone, Adriana Asti, Annamaria Guarnieri, Giustino Durano e Massimiliano Vado.

Ha fondato la propria compagnia teatrale, producendo spettacoli in cui era sempre protagonista e lavorando con attrici come attrici del calibro di Paola Borboni e Alida Valli, oltre a grandi registi come Giuseppe Patroni GriffiRoberto Guicciardini e Mauro Bolognini.

Sebastiano Lo Monaco in Enrico IV-Foto di Tommaso Le Pera

Tra i molti testi interpretati da Lo Monaco, figurano Enrico IV, Così è (se vi pare), Il berretto a sonagli, Questa sera si recita a soggetto, Sei personaggi in cerca d’autore, Non si sa come di Luigi Pirandello, Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand, Uno sguardo dal ponte di Arthur Miller, Otello di William Shakespeare, Per non morire di mafia, da un testo di Pietro Grasso, Non è vero… ma ci credo di Peppino De Filippo.

In televisione è stato tra gli interpreti de La piovra 9, Un prete tra noi, Sarò il tuo giudice, La romana, per la regia di Giuseppe Patroni Griffi, Joe Petrosino.

Il sottoscritto lo ha intervistato più volte a Catania, in occasione della messa in scena di vari lavori e per meglio ricordarlo e per rendergli omaggio, mi fa piacere riportare alcuni stralci di alcune mie interviste realizzate per la carta stampata e per il web..

In che Paese, in che società, viviamo oggi?

“Viviamo in un Paese, in una società, dove siamo fortemente condizionati, dove è difficile esprimere la propria opinione, realizzare le proprie attitudini. Quasi sempre le istituzioni cercano di indirizzarci, di influenzare le nostre scelte e tutto ciò non è positivo. Ecco che allora dobbiamo dire basta, dobbiamo ribellarci a chi vuole imporci la propria idea, dobbiamo squarciare il silenzio e gridare. Lo devono fare soprattutto i giovani che devono costruire il loro futuro e la nuova società”.

Lei si è cimentato in Ciampa, Cyrano, Enrico IV, Otello ed oggi in Pietro Grasso, ma cosa ricorda di oltre trent’anni di teatro?

“Posso dire che sono stati trent’anni densi di lavoro, di impegni, di interpretazioni vissute, sofferte. In questi anni ho dato tutto quello che c’era da dare e l’applauso fragoroso, dirompente del pubblico ti ripaga di tutto, ti dà quell’attimo di emozione, quell’attimo di poesia che ti fa vivere meglio”.

Sebastiano Lo Monaco-Per Non Morire di Mafia-Foto di Margherita Mirabella

Da siracusano, cosa prova a recitare al Teatro Greco e nella sua città?

“Recitare a Siracusa, tra le persone care e tra il pubblico che più mi ama, recitare al Teatro Greco mi riempie ancora di più il cuore di gioia. Nonostante lo conosca bene, questo Teatro riesce a trasmettermi sempre una grande emozione. Recitare in quel luogo è come partecipare a un evento unico. Quando ho debuttato al Teatro Greco di Siracusa avevo 22 anni, ricordo molto bene un’emozione quasi dolorosa che mi attanagliava la gola, è stato bellissimo. Oggi l’emozione è molto diversa, quasi più gioiosa, ma altrettanto forte. E’ per antonomasia il “teatro della prosa”, dove non si può barare. Io cerco di dare me stesso e ricevo in cambio energie straordinarie”.

Cosa si prova nel sentire che il pubblico ti acclama?

“Diciamo che ti ripaga di tutti i sacrifici. Per esempio Otello è uno spettacolo piacevole da fare, ma è anche una fatica bestiale. Però, durante tre ore, dare l’anima e il corpo, perché è uno spettacolo anche molto fisico come avete visto, soprattutto per me. Devo dire che dopo quelle tre ore di fatica fisica e mentale, l’applauso fragoroso, dirompente del pubblico ti ripaga di tutto, ti dà quell’attimo di emozione, quell’attimo di poesia che ti fa vivere meglio”.

Chi è Sebastiano Lo Monaco?

“Ancora, sinceramente non lo so, altrimenti avrei già fatto qualche scelta. Oggi sono Cyrano De Bergerac, domani Enrico IV, oggi Otello, domani il procuratore nazionale antimafia o un corrotto ed un mafioso. Tanti personaggi e per me stesso nessuno… Tutto in pieno stile pirandelliano…”.

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