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E’ sempre spiazzante, emozionante, coinvolgente assistere agli spettacoli di Emma Dante che attraverso la sua visione del mondo, delle cose, degli aspetti più degradati ed “ultimi”, che noi tutti non vogliamo guardare, ci racconta di miserie, di famiglia, di solitudine e di maternità. Alla Sala Verga di Catania, per la stagione di prosa 2023/2024 dello “Stabile” etneo, abbiamo assistito all’atto unico, intenso, di grande pathos, “Misericordia”, scritto e diretto da Emma Dante, regista e drammaturga palermitana la cui produzione artistica spazia tra teatro, cinema e lirica. Il lavoro, che si sofferma su temi quali  la fragilità delle donne, la loro disperata solitudine e la maternità, è prodotto da Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Teatro Biondo di Palermo, Atto Unico ./ Compagnia Sud Costa Occidentale, Carnezzeria.

MISERICORDIA – Ph. Masiar Pasquali

La pièce – in circa sessanta minuti – con il magico gioco luci di Cristian Zucaro, con l’atmosfera tipica delle opere di Emma Dante, si gusta tutta d’un fiato, coinvolge nella sua storia di disperazione, di degrado e solitudine e che stavolta abbraccia anche l’amore e la maternità, regalando davvero momenti di tenerezza e commozione. In un degrado assoluto tre prostitute – Anna, Nuzza e Bettina – vivono in un lercio e buio monovano, dove accudiscono, crescono come figlio loro, Arturo, ragazzo problematico ed ipercinetico, un pezzo di legno, che poi diventa bambino.

La scenografia dello spettacolo è essenziale e minimalista ed in uno sfondo scuro si vedono allineate quattro sedie dove siedono tre donne (Nuzza, Anna, Bettina) che durante il giorno sferruzzano la lana, fanno sciallette e tra di loro c’è Arturo, un ragazzo disabile dalle evidenti difficoltà motorie ma che non perde un solo movimento, riproducendo le azioni delle donne usando l’armoniosa plasticità del suo corpo. Le tre donne litigano, si azzuffano per il cibo, ma insieme, come altrettante madri, accudiscono il giovane Arturo, che ogni sera alla stessa ora, va alla finestra per vedere passare la banda e sogna di suonare la grancassa. Al tramonto, sulla soglia di casa, Nuzza, Anna, Bettina offrono ai passanti i loro corpi cadenti, riscattati solo da una danza dolente, mentre Arturo non sta mai fermo. Durante la pièce si parla anche della madre di Arturo che si chiamava Lucia, era secca come un’acciuga e teneva sempre accesa una radiolina. La casa era “china i musica e Lucia abballava p’i masculi!” scrive la stessa Emma dante nelle note di regia. Ed ogni giovedì si presentava un falegname che tutti chiamavano Geppetto ed era proprietario di una segheria dove si fabbricavano cassette della frutta, guadagnava bene. Se ne andava in giro con un berretto di lana e i guanti bucati, alzava le mani e dalle legnate del padre era nato Arturo e Lucia era morta due ore dopo averlo dato alla luce. Le tre donne decidono poi, con un gesto di amore, di affidare quel bambino, ormai adulto, ad un Istituto, dandogli una opportunità, che loro, da sole, non possono offrire. Ad Arturo dicono: “Avrai finalmente una stanza tutta per te, e il riscaldamento e non patirai più la fame” e quando la banda arriva e lo porta verso quel paradossale sogno di riscatto, lui si allontana felice, saluta ed è salutato mentre si avvicina al suo nuovo futuro, tra i pianto e la gioia delle sue tre donne/madri. D’effetto e di notevole pathos il momento in cui Arturo inizia a vestirsi perché è giunto il momento di raggiungere i suoi amati musicisti e con le tre donne che, fianco a fianco, mostrano la scatoletta dei ricordi e consegnano i loro soldi al ragazzo.

Una scena di “Misericordia” – Foto © Masiar Pasquali

Protagonisti in una folgorante ed intensa interpretazione le tre storiche attrici di Emma Dante, Manuela Lo Sicco, Leonarda Saffi, Italia Carroccio(Nuzza, Anna, Bettina) e il giovane danzatore Simone Zambelli, nei panni di Arturo.

Lavoro costruito sulle dure e caratteristiche cadenze del dialetto siciliano dal forte impatto espressivo e sui corpi decaduti nella miseria e disperazione che si riscattano nei frenetici movimenti coreutici soprattutto di Simone Zambelli, ma anche delle tre interpreti femminili. Tutti contribuiscono, supportati da una regia asciutta e lineare, a confezionare uno spettacolo profondo e molto intenso, efficacemente recitato e che conferma, ancora una volta, la qualità del teatro di Emma Dante che ha ormai conquistato i palcoscenici esteri. Pubblico, alla fine, commosso ed entusiasta e che applaude la pièce ed i quattro scatenati interpreti.

SchedaMISERICORDIA

scritto e diretto da Emma Dante

con Italia Carroccio, Manuela Lo Sicco, Leonarda Saffi, Simone Zambelli

Luci Cristian Zucaro

Assistente di produzione Daniela Gusmano

Produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Teatro Biondo di Palermo, Atto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale, Carnezzeria

Sala Verga – Stagione di prosa 2023/2024 Teatro Stabile di Catania -29 febbraio-3 marzo 2024

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