Dolce, salato, inebriatoRubriche

Lo chef Pietro D’Agostino, patron del ristorante stellato La Capinera di Taormina aderisce alla Giornata della Ristorazione, l’iniziativa della FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi della Confcommercio) in programma sabato 18 maggio, giunta quest’anno alla seconda edizione. Un’iniziativa dedicata al tema dell’ospitalità nel mondo della ristorazione e alla condivisione per un rinnovato sentimento di comunità, che ha anche un obiettivo solidale a favore delle attività di Caritas Italiana per sostenere il fabbisogno alimentare delle persone in condizione di fragilità.

Lo chef D’Agostino ha raccolto l’invito della FIPE ad unirsi ad un evento che sarà “diffuso” e coinvolgerà migliaia tra ristoranti, osterie, pizzerie, bar italiani, riuniti come vere e proprie agenzie culturali del territorio e celebrare il rito della convivialità.

Per l’occasione, Pietro D’Agostino ha scelto il suo piatto solidale, che è un antipasto dal nome “onda su onda, insalata di mare a modo mio” con il quale non solo intende rendere la propria interpretazione del tema dell’ospitalità, ma soprattutto dare il proprio contributo alla campagna di crowdfunding organizzata dalla FIPE.

Anche le associazioni di cui faccio parte JRE, Chic Chef e Soste di Ulisse stanno aderendo  all’iniziativa e sono felice di essere stato coinvolto – commenta la stella Michelin – Ho scelto un piatto semplice, fresco e autentico. Aspetti a cui tengo molto perché identificano la mia cucina. Le mie pietanze, infatti, sono semplici nella loro elaborazione, salubri nei metodi di cottura, autentici al palato. Sabato uno dei piatti sarà anche solidale così i consumatori che vorranno assaggiarlo, sapranno che una piccola parte del costo, ma simbolicamente importante, sarà devoluta alla Caritas”. Inoltre, i clienti potranno effettuare una libera donazione  attraverso la piattaforma forfunding di Intesa Sanpaolo, semplicemente inquadrando il Qr code, disponibile al tavolo.

“Quando si parla di convivialità – commenta Pietro D’Agostino – si fa riferimento naturalmente al cibo, ma soprattutto allo scambio che lo stare insieme innesca in tavola”. La condivisione, il rispetto reciproco tra commensali e tra clienti e ristoratore diventa quanto mai importante, dunque, in un’era in cui il web, i social, gli  smartphone hanno stravolto regole e galateo. “Può diventare complicato – aggiunge – districarsi freneticamente tra la difesa della propria  brand reputation e le aspettative, le recensioni, positive o negative, le fake. Senza parlare, poi, della odiosa pratica del “no show” del prenotare, cioè,  per poi non presentarsi.  Eppure, il web proprio in questo può semplificare il tutto ed essere un valido  strumento per rendere più veloce, sicuro  e rispettoso l’approccio. Ormai ci sono decine di piattaforme di booking online, per esempio, che consentono agli ospiti di prenotare individualmente, senza usare il telefono, se proprio viene cosi difficile farlo. In questo modo, dà all’imprenditore la possibilità di chiedere garanzie precise a tutela della prenotazione”. ”Noi chef abbiamo la fortuna di lavorare in un settore vivace, divertente, mai noioso. Mettiamo creatività, qualità e pensiero in ogni cosa che facciamo per accogliere gli altri. Il nostro, è un lavoro fatto di umanità, il che significa che si può anche sbagliare ma l’importante è credere in ciò che si fa, con onestà, ottimismo e tenacia”.

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