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Di grande intelligenza, raffinatezza e divertimento la commedia “Boston Marriage” di David Mamet in scena al “Verga” di Catania, dal 13 al 18 febbraio, per la stagione di prosa dello “Stabile” etneo. L’atto unico, in circa 1 ora e 40′, nella traduzione di Masolino D’Amico, produzione Centro Teatrale Bresciano e Teatro Biondo di Palermo, è incentrato sull’intrigante storia – ambientata a fine Ottocento negli Stati Uniti – di due dame della buona società, Anna e Claire, che si rincontrano dopo la fine della loro relazione sentimentale. Anna, la padrona di casa, dopo la separazione tra le due, ha trovato un protettore, un uomo ricco che la mantiene e vorrebbe adesso approfittare della ritrovata agiatezza economica per riprendere con sé Claire, appena arrivata in visita. Ma l’amica Claire è tornata perché è innamorata, infatti si è invaghita di una giovanissima dama ed è alla ricerca di un luogo sicuro per incontrarsi in sicurezza con lei. E qui, nell’elegante salotto di madame Anna, si dipanano, sempre all’insegna del teatro di parola, tra sottintesi, allusioni, stravaganze e paradossi, i tanti colpi di scena che, naturalmente coinvolgono la giovane e buffa cameriera Catherine in un continuo vortice che tiene sempre alta l’attenzione e diverte il pubblico. In scena assolute protagoniste, interpreti ironiche ed eccellenti Maria Paiato, Mariangela Granelli e Ludovica D’Auria.

Maria Paiato in “Boston Marriage” – Foto Serena Pea

Nella pièce, diretta in modo scorrevole da Giorgio Sangati, l’autore David Mamet gioca e strizza l’occhio ai brillanti escamotage di Tennessee Williams e ad al testo di Oscar Wilde “L’Importanza di chiamarsi Ernesto” mettendo in evidenza temi quali la convivenza tra donne economicamente indipendenti dagli uomini, il tradimento, non solo amoroso, il triste del passare degli anni per le donne, il conformismo e lo spettro della dipendenza economica.

Raffinata ed accogliente la scena di Alberto Nonnato, un salotto d’epoca di velluti dove spiccano il rosso pompeiano e il rosa cipria con una grande finestra che si affaccia su un paesaggio grigio stile set cinematografico e poi fari a vista e la scritta rossa “On Air” che si accende e spegne in alto a simboleggiare la “falsità” che aleggia su tutta la storia. Eleganti i costumi dal sapore ottocentesco curati da Gianluca Sbicca. Gioco luci di Cesare Agoni e musiche di Giovanni Frison.

Mariangela Granelli e Maria Paiato – Ph. Serena Pea

Maria Paiato e Mariangela Granelli (Anna e Claire, le due scatenate ex amanti) e Ludovica D’Auria (la buffa e maldestra cameriera scozzese Catherine) catturano completamente l’attenzione del pubblico dando vita a delle interpretazioni davvero convincenti e totalizzanti, grazie al linguaggio del detto – non detto che si caratterizza per la spudoratezza e la grande libertà tipiche del momento storico in cui viene scritta l’opera (la fine degli anni Novanta).

Alla fine applausi convinti degli spettatori per uno spettacolo molto gradevole ed apprezzato per il linguaggio usato dall’autore Mamet che parodizza la prosa ridondante del tempo, per l’interpretazione delle tre protagoniste e per il meccanismo di illusione creato sulla scena.

Scheda

BOSTON MARRIAGE
di David Mamet
Traduzione Masolino D’Amico
con Maria Paiato, Mariangela Granelli, Ludovica D’Auria
Regia Giorgio Sangati
Scene Alberto Nonnato
Luci Cesare Agoni
Costumi Gianluca Sbicca
Musiche Giovanni Frison
Assistente alla regia Michele Tonicello
Produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro Biondo di Palermo

Stagione teatrale Stabile di Catania – Sala Verga – 13-18 febbraio 2024

Maria Paiato, Mariangela Granelli, Ludovica D’Auria in “Boston Marriage” – P. Serena Pea

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