CronacaDolce, salato, inebriatoRubriche

All’insegna del buon divertimento per gli appassionati del buon gusto, delle produzioni vinicole locali e delle tradizioni siciliane è andata in scena a Canicattì la prima edizione di Terre dUva, una grande festa dedicata alla genuinità della terra, anche attraverso la storia dell’agricoltura ed in particolare dell’Uva Italia di Canicattì, la prima ad avere ottenuto il riconoscimento IGP nel nostro Paese.

Una domenica, quella del 10 settembre, tra visite agli stand per le degustazioni, cooking show, sapientemente orchestrati da una schiera di abili chef, visite guidate alle aziende consorziate, dedite alla produzione dei preziosi grappoli che regalano oltre alla dolcezza e bellezza dei chicchi, anche gli acini capaci di dar vita, attraverso il duro e instancabile lavoro di enologi ed agronomi, a vini dalle caratteristiche uniche legate proprio al particolare terreno.

Un successo davvero grande, di ottimo auspicio per una terra che vuole, deve, riconquistare fette di mercato importanti, essenziali per lo sviluppo di un settore trainante dell’agricoltura siciliana. Per lo chef Pietro La Torre, promotore della Festa delle terre d’uva è un risultato cercato e conquistato sul campo, grazie a una giornata che davvero rappresenta una splendida festa.

Attorno a lui e al suo infaticabile staff si è snodata una manifestazione che avrà certamente un seguito, che in questa first edition ha ricevuto anche il saluto augurale via web di Rosario Fiorello.

Mille sapori e la cultura di un popolo che guarda al futuro grazie alla grande esperienza del passato per raggiungere un solo obiettivo, rendere note le peculiarità della filiera, le potenzialità nutrizionali, organolettiche e culinarie dell’Uva Italia, pronto a superare le difficoltà economiche della crisi dell’intero settore, ricercando risorse e soluzioni per dare nuovo slancio alla produzione e commercializzazione.

Tra gli artefici principali della manifestazione lo Chef Pietro La Torre, (nella foto) Founder de “La Torre Catering” azienda di Canicattì, capace negli anni di evolversi con intraprendenza, modernità e innovazione imprenditoriale, costruendo una vasta rete di contatti con il mondo della gastronomia e dell’enologia. La sua azienda è all’avanguardia grazie alla continua ricerca delle materie prime migliori e del loro sfruttamento in cucina per piatti legati alla tradizione, ma assolutamente innovativi.

Ultima perla della famiglia La Torre, l’Aquanova Hosteria, autentica oasi rara della ristorazione gourmet, inno ai sapori nostrani, di famiglia, rivisitati con arte, cogliendo spunti dalla cucina siciliana e pugliese, sorta in un luogo antico, appunto la Casa dell’Acqua, edifico risalente al 1600, ristrutturato sapientemente in chiave moderna con importanti tracce del passato e dotato di una magnifica cantina “caveau” con oltre 2200 etichette “per tutte le tasche”, come sottolineato dal bravissimo Sommelier del ristorante, Emanuele Mangiapane.

Da evidenziare come l’esperienza culinaria da sola merita il viaggio, certi che molto presto arriveranno anche i riconoscimenti stellati.

Non solo la passione per la cucina ma anche un forte legame con il territorio, hanno spinto lo Chef Pietro La Torre, ad ideare e realizzare la prima Festa dell’Uva Italia, coadiuvato dall’amministrazione locale e da importanti personalità scientifiche e istituzionali.

Altro protagonista di rilievo il Consorzio di Uva Italia IGP, presieduto da Marsello Lo Sardo e dal suo vice, Giovanni Giglia, i quali forti della grande ricchezza che il consorzio rappresenta, hanno voluto offrire al territorio di Canicattì, ma anche ai propri associati presenti e futuri, una nuova opportunità di crescita e sviluppo.

A sostenere il lavoro del Consorzio nella “battaglia dell’uva”, l’Amministrazione comunale, esperti locali, agronomi come il Dott.re Di Piazza.

Di estremo interesse la visita ai luoghi di produzione dell’Uva Italia di Canicattì, dove i giornalisti hanno potuto vedere “in diretta” la fase della raccolta e del confezionamento che prelude all’invio sui mercati della Grande distribuzione.

La prima Festa delle Terre d’Uva si è sviluppata poi nel pomeriggio domenicale, in una zona centrale di Canicattì dove, grazie alla stretta collaborazione del Comune e in particolare del sindaco Vincenzo Corbo si è celebrata dalle 19,00 fino alle 24,00 in perfetta armonia.

“Davvero un grande successo sul quale in pochi avrebbero scommesso. Migliaia di persone venute anche da fuori hanno affollato l’area predisposta e tutto è andato per il meglio. Un ottimo punto di partenza per il futuro” -ha dichiarato il sindaco Corbo- “l’Uva Italia ha avuto il suo meritato trionfo”.

Lo Chef Pietro La Torre ha sottolineato: “Questa è una sfida da vincere, perché l’Uva Italia ha tutte le caratteristiche per imporsi. Vogliamo fare conoscere questo prodotto della nostra terra e farlo imporre sui mercati, come gli spetta. Le mie origini sono pugliesi ma la mia vita, anche professionale, si è realizzata qui a Canicattì ed è proprio per questo che sono orgoglioso di poter fare qualcosa di importante per questa città”.

Attrazione principe della serata gli show cooking con grandi chef (tra cui anche alcuni stellati) come Francesco Patti, Vincenzo Cinardo, Santo Li Calzi,  Alfio Visalli, Pequini, Peppe Leotta, Filippo La Mantia, presentati sul palco dalla Dott.ssa Roberta Romano.

Pietanze proposte su dei meravigliosi piatti artistici realizzati dal maestro  Alessandro Di Rosa (Talhass Glass), che ha realizzato anche le targhe ricordo donate ai protagonisti.

Tra i piatti d’eccellenza preparati con maestria, il “Risotto mantecato al mosto cotto di nero d’Avola con gelatina di uva e bottarga di tonno rosso” dello chef Patti, il risotto “Birbantello” con salsa di uva Italia dello Chef Visalli, il “tagliolino 30 tuorli con gambero rosso, bisque e mosto d’uva” di Mario Peqini e il dolce “Ambrato” con gel d’uva del Pastry chef Vincenzo Cinardo, “L’inno Alla Batua”, cin cake all’ olio di oliva e mandorle, la zucchina dolce, e granita di uva dello chef Li Calzi.

Ad accompagnare la piacevole serata anche due straordinari sipari di comicità con i bravi Toti e Totino.

La manifestazione ha avuto anche un importante risvolto di solidarietà grazie alla collaborazione con il Lions Club Host di Canicattì, presieduto dal dott. Riccardo Martines che grazie ai tanti ospiti che hanno donato per degustare un grappolo Uva Italia ha veicolato un fondo di solidarietà al reparto di Pediatria dell’Ospedale di Canicattì.

Protagonista della manifestazione anche lo chef siciliano, due stelle Michelin, il licatese Pino Cuttaia che con semplicità e simpatia ha dialogato nel “Salotto di Terre d’Uva” con Alberto Cicero e Paolo Li Rosi.

Terre d’Uva è il primo passo per creare un Tavolo di dialogo virtuoso per moltiplicare l’interesse per l’Uva Italia di Canicattì attorno a un progetto che vede già e metterà anche in futuro, personalità diverse e competenze di altissimo profilo.

L’intento è chiarissimo: fare entrare l’Uva Italia, con le sue straordinarie qualità organolettiche, tra gli ingredienti di ogni tipo di piatto, sia primi che secondi, togliendola dall’angolino della categoria “frutta” guadagnando un posto di rilievo nel menù delle tavole, anche le più ricercate e qualificate. I piatti preparati, infatti, vanno tutti in questa direzione. L’uva non è solo un frutto ma un ottimo ingrediente.

La manifestazione “Terre dUva” vuole anche rappresentare l’incipit verso la nascita e la progettazione di un Project Work, una piattaforma capace di riunire e far confrontare personalità diverse e competenze complementari tra loro, per dar voce e nuovo slancio alla filiera agricola siciliana, mettendo in rete idee utili e realizzabili.

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